
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 07 Aprile 2014
Vinitaly, in vetrina
c’è una nuova Valle
Rinnovato slancio alla fiera di Verona che si è aperta ieri
Prevostini: «I vini sono cambiati e ora bisogna comunicare
quel che c’è dietro ogni bottiglia»
È il Vinitaly della “nuova Valtellina”, uscita ormai dall’oscurità degli anni bui e dei pregiudizi, e che si presenta alla fiera di Verona con rinnovato slancio. Ne sono convinti per primi i produttori di vino della provincia di Sondrio, che in questo momento di crisi possono comunque sorridere grazie al Nebbiolo di montagna, un gioiello prezioso da coltivare.
Il primo ad essere soddisfatto per quello che può essere definito come il Rinascimento del vino Valtellinese è il presidente del consorzio di tutela vini della Valtellina, Mamete Prevostini, che è anche produttore in quel di Mese. «I nostri vini non sono più quelli di trent’anni fa - spiega -. Il nostro impegno deve essere quello di comunicare sempre di più quello che c’è dietro ogni bottiglia. Purtroppo c’è ancora una parte cospicua di consumatori, che aumenta man mano che ci si allontana dalla Valtellina, che pensa che il vino valtellinese sia duro, immaturo, difficile e da bere solo in certe occasioni. È un preconcetto che dobbiamo superare. Se siamo profeti in patria? Credo di sì. La ristorazione locale, come anche gli alberghi, hanno capito il vino valtellinese e lo propongono ai loro clienti. Sono loro i nostri primi ambasciatori».
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