Agroalimentare valtellinese: dalla Lombardia fondi per la promozione

Finanziamento regionale per i prodotti di qualità, con l’obiettivo di sostenere l’export e valorizzare il legame con il territorio

Sondrio

Poco meno di 590mila euro per la promozione dei prodotti agroalimentari valtellinesi a marchio di qualità. Nei giorni in cui i dazi annunciati da Trump a partire dal primo agosto e la nuova politica agricola comunitaria fanno tremare il comparto, dalla Regione Lombardia arrivano buone notizie per le eccellenze del territorio. Anche nell’ottica della ricerca di nuovi mercati cui esportare i prodotti.

Ammonta complessivamente a 3,7 milioni di euro il finanziamento destinato a 20 progetti, del valore totale di 5,3 milioni, presentati sul bando Srg10, nell’ambito dello Sviluppo Rurale 2023-2027. E tra questi ci sono quelli del Consorzio di tutela della bresaola cui sono stati riconosciuti 56mila euro, del Consorzio per la tutela dei formaggi Valtellina casera e bitto cui vanno 256mila euro e del Consorzio di tutela dei vini di Valtellina per 280mila euro cui si aggiungono anche i fondi destinati ad Ascovilo, l’associazione dei Consorzi tutela vini lombardi, di cui il Consorzio valtellinese è parte, per altri 280.000 euro.

«Nel solo 2025 la Regione Lombardia ha investito più di 15 milioni per la promozione delle sue eccellenze riconosciute a livello nazionale ed europeo, con nomi simbolo della qualità italiana - ricorda l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi -. In questo caso, sosteniamo consorzi e associazioni che rappresentano il meglio dell’agroalimentare lombardo, con l’obiettivo di ampliare la visibilità delle nostre eccellenze sui mercati italiani ed esteri. Tra i beneficiari dei progetti, che nel complesso valgono 5,3 milioni, compaiono alcuni dei nomi più autorevoli del panorama enogastronomico regionale, dai grandi formaggi Dop come Grana padano, gorgonzola, taleggio, bitto e Valtellina casera, salumi come la bresaola della Valtellina Igp e il salame cacciatore Dop, fino a eccellenze come il melone mantovano Igp e l’olio Dop del Garda. Rilevante anche la presenza dei consorzi vitivinicoli, con l’adesione di realtà che rappresentano territori simbolo della viticoltura regionale: Valtellina, Franciacorta, Oltrepò Pavese, Lugana, Valcalepio, Valtenesi e vini mantovani e bresciani, ma anche con Ascovilo, l’associazione di tutti i Consorzi lombardi».

I contributi serviranno a finanziare campagne di informazione e promozione, partecipazione a fiere di settore, eventi territoriali, materiali pubblicitari, oltre ad azioni di comunicazione rivolte a consumatori, operatori, giornalisti e tecnici. Saranno valorizzati anche i temi della sostenibilità ambientale, della sicurezza alimentare e del benessere animale, elementi che concorrono alla reputazione dei marchi di qualità europei.

D’altra parte lo aveva detto e promesso lo stesso assessore Beduschi parlando dei dazi di Trump: «L’export si rafforza con fiere, relazioni internazionali e investimenti mirati: su questo la Lombardia continuerà a fare la sua parte. Senza sminuire il mercato Usa, che è primario, è nostro dovere lavorare con i produttori per guardare al meglio anche altrove: Asia, Emirati Arabi, Canada in prima fila». «Dai formaggi ai vini, passando per salumi, olio e frutta a marchio Igp e Dop - conclude - i prodotti lombardi si distinguono per autenticità e legame con il territorio. Sostenere chi li promuove significa investire in valore aggiunto per il nostro sistema agricolo e per tutta l’economia regionale».

Monica Bortolotti

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