Allarme sovraindebitamento, incontro a Sondrio: «Enorme impatto sociale»

Convegno della UIL Sondrio sul sovraindebitamento, un problema sociale che coinvolge individui e famiglie. Sottolineato il ruolo della formazione, dell’accompagnamento e dell’intervento precoce, anche per casi legati alla ludopatia e alla crisi d’impresa

Sondrio

Un problema sempre più sentito, una vera e propria piaga sociale che tocca tanti e delicati aspetti della vita delle persone coinvolte. Quello del sovraindebitamento è un tema quanto mai attuale, e il coordinamento di UIl Sondrio ha deciso di affrontarlo organizzando il convegno dal titolo “Misure di prevenzione e contrasto al sovraindebitamento”. L’incontro, che ha visto la partecipazione in qualità di relatori di esperti di rilievo che hanno evidenziato le diverse sfaccettature del problema, ha posto al centro dell’attenzione il progetto di legge Regione Lombardia numero 85, recentemente convertito in legge, proponendosi come momento di riflessione e approfondimento sugli aspetti innovativi del testo legislativo.

«Il sovraindebitamento non ha un impatto soltanto economico, che colpisce il singolo individuo nella sua tragedia personale, ma ha anche un enorme impatto sociale: incide sulla coesione della collettività, sull’unità delle famiglie e sulla salute delle persone. È quindi un fenomeno da contrastare, da prevenire, da evitare, anche per scongiurare le sue conseguenze future - ha spiegato Chiara Valcepina, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, relatrice del progetto di legge -. Una politica che voglia davvero fare il bene della collettività deve anticipare la presa in carico di questo problema: prevenirlo, informare, diffondere la conoscenza degli strumenti disponibili per affrontarlo. Ma soprattutto — ed è questo il cuore del progetto di legge — vi è la volontà di mettere insieme, coordinare, fare rete tra tutte le realtà che sul territorio intercettano il fenomeno, per aiutarle a seguire un percorso che è sì di informazione preventiva e di formazione degli operatori, anche pubblici, ma soprattutto di accompagnamento del cittadino. Si tratta infatti di un percorso molto difficile, molto duro, che deve condurre il cittadino, una volta liberato dai debiti, a essere reinserito nella società come persona consapevole, capace di gestire in modo duraturo la propria economia».

In alcuni casi quello del sovraindebitamento è un problema legato ad un altro tipo di emergenza, quello della ludopatia.

«Una dipendenza - ha spiegato Nicoletta Vinci, assistente sociale, che dal 1993 si occupa di questi problemi - che può essere certificata per poter accedere ai servizi di esdebitamento. A volte, però, ci sono persone fortemente motivate a risolvere il problema dal punto di vista legale, ma non ad affrontare davvero la propria dipendenza. Tuttavia, il Sert si occupa proprio di questo: aiutare a superare la dipendenza. Serve un percorso, che parta dalla decisione consapevole di smettere, altrimenti non si va da nessuna parte. E, in quest’ottica, proprio la procedura di esdebitamento può essere un’occasione importante per motivare le persone a superare il problema del gioco».

Innanzitutto, però, il problema del sovraindebitamento deve essere colto, intercettato; e su questo fronte i sindacati sono in prima linea.

«Nelle nostre sedi - ha affermato Luca Gaffuri, presidente Caf Uil Lombardia - transitano ogni anno più di un centinaio di migliaia di persone per vari servizi. Diventiamo quasi un confessionale, e se riusciamo a creare rapporto personale e di fiducia possiamo cogliere i segnali di persone che sono in difficoltà, anche per sovraindebitamento. Quello della composizione negoziata della crisi d’impresa è uno strumento importantissimo, che permette di risanare la situazione, ma solo se si interviene il prima possibile. E per farlo occorre riconoscere i segnali. Chi può ricorrere a questa procedura? Tutti gli imprenditori, anche agricoli, e ovviamente anche le società. Occorre intervenire in fase di pre-crisi, quando ci sono i primi segni di squilibrio economico; o quando l’insolvenza si manifesta ma non è ancora certa; oppure, ancora, quando è conclamata ma si ritiene risolvibile».

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