La brianzola Birra Gaia acquisisce il marchio valtellinese Revertis

Caiolo

Una festa per salutare la Valtellina, dove il marchio è nato e cresciuto, ma non un addio. È in programma sabato 10, dalle 17 fino a tarda notte e domenica 11 maggio, dalle 11 alle 20, “Staffesta”, la due giorni con cui Revertis celebra il passaggio di testimone verso un nuovo capitolo che porta dritto in Brianza, ma che mantiene un legame con la Valtellina.

Nessuna chiusura definitiva, come era astato ipotizzato, quanto piuttosto una nuova strategia produttiva: la produzione della birra finora made in Caiolo si trasferisce a Carate Brianza, a casa di Birra Gaia che acquisisce il marchio mantenendo però intatta l’autenticità e la qualità delle birre che hanno reso celebre Revertis fin dal 2013 quando Stefano De Paoli, Marco Melé e Massimo Giana, tre amici ex homebrewer hanno deciso di cominciare l’avventura imprenditoriale.

Nonostante il trasferimento della produzione, la tradizione brassicola valtellinese, così ben espressa da quel nome “Revertis” che significa luppolo in dialetto locale, continuerà a vivere senza compromessi.

La decisione di avvalersi di un altro birrificio non rappresenta dunque la fine del marchio Revertis, quanto piuttosto l’inizio di una nuova fase che punta a innovazione e sostenibilità, senza sacrificare la tradizione. «La scelta di collaborare con un’altra realtà produttiva – spiegano da Revertis – ha come obiettivo quello di aumentare l’efficienza e a garantire la continuità, mantenendo le ricette storiche e un forte legame con il territorio della Valtellina».

I tre capisaldi della produzione Revertis continueranno ad essere la 33 - Italian pils, la 72 - American pale ale e la Mani di fata - Rye ipa. Le tre birre, tra le più rappresentative e apprezzate del marchio, continueranno ad essere prodotte nel pieno rispetto delle ricette originali. E dunque i numerosi appassionati potranno continuare a gustare i sapori autentici che hanno contribuito al successo del birrificio.

«Il nostro impegno rimane quello di preservare il legame con la nostra terra, la nostra storia e, naturalmente, i nostri consumatori - sottolineano i fondatori del Birrificio Revertis -. Per questo motivo abbiamo scelto Birra Gaia, un produttore conosciuto per la qualità delle sue birre e per la sua affidabilità nello sviluppo e nella gestione dei rapporti con i clienti. Questa collaborazione ci consente di garantire la continuità delle tradizioni che ci hanno fatto apprezzare sia a livello locale che anche a quello nazionale».

Il marchio Revertis verrà di fatto ceduto al birrificio Birra Gaia, con cui negli anni si è consolidato un rapporto di amicizia e collaborazione basato su valori comuni. «Abbiamo deciso di assumerci la responsabilità di portare avanti la strategia di Revertis, riconoscendoci nei suoi principi - afferma Marco Vergani, amministratore delegato di Birra Gaia -. Il nostro obiettivo è garantire continuità al marchio, rafforzandone la presenza sul territorio e mantenendo vivo il legame con la sua storia. È per noi estremamente importante preservare e valorizzare il lavoro svolto con grande impegno e dedizione dagli amici di Revertis».

Per garantire un servizio in linea con le aspettative dei clienti del territorio, Birra Gaia sta lavorando per formalizzare una collaborazione, oltre che con gli attuali soci Revertis, anche con una realtà presente in Valtellina, che si occuperà della gestione degli ordini, dell’assistenza e delle consegne, sia del marchio Revertis che di quello di Birra Gaia.

Tante novità e un sospiro di sollievo per chi già temeva di diventare “orfano” delle birre di casa Revertis che meritano di essere celebrati. «Staffesta è aperto a tutti gli amici, i sostenitori e gli amanti della birra artigianale – ricordano da Revertis -. Saranno due giorni di ottima musica, buon cibo, puro divertimento e, naturalmente, fiumi di birra».

Revertis e Birra Gaia saranno insieme per brindare insieme a ciò che è stato e a tutto ciò che verrà. «Perché le storie belle continuano - sottolineano -, cambiano forma, ma restano fedeli a sé stesse».

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