
Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 09 Maggio 2025
Melavì al capolinea, i sindacati: «Grave danno per i lavoratori e per il territorio»
Tovo Sant’Agata
Oggi si è svolta a Tovo Sant’Agata un’assemblea sindacale con i lavoratori e le lavoratrici della Cooperativa Melaví, convocata per un aggiornamento sulla situazione aziendale. Il 30 aprile era convocata l’udienza per la concessione delle misure cautelari protettive del patrimonio richieste da parte dell’azienda al Tribunale di Sondrio, la quale è stata spostata al 7 maggio 2025 e dove non vi è ancora un esito da parte del giudice.
«I lavoratori e le lavoratrici - si legge in una nota dei sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil - si trovano ad oggi in una situazione di grande incertezza con il mancato pagamento dello stipendio nel mese di marzo e con la scadenza di pagamento della mensilità di aprile, ai sensi del Contratto Provinciale di Lavoro della Provincia di Sondrio, dovrebbe essere pagato entro il 15 del mese. I lavoratori e le lavoratrici all’unanimità, hanno pertanto dato mandato alle Segreterie Territoriali FAI Cisl, FLAI Cgil e UILA Uil di procedere con la proclamazione dello sciopero ad oltranza a partire dal 16 maggio 2025 nel caso in cui entro tale data non venisse pagato lo stipendio del mese di marzo e fornita la data certa del pagamento della mensilità di aprile. Nel frattempo per quanto riguarda i lavoratori a tempo indeterminato aspettiamo l’esito positivo relativamente alla richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria. Purtroppo i lavoratori e le lavoratrici con contratto a termine con scadenza al 30 aprile 2025 hanno già interrotto la loro attività. Ancora una volta sottolineiamo il dispiacere nel vedere un’importante realtà territoriale economica e di impatto sociale chiudere la propria esperienza cooperativistica in questo modo lasciando a molti l’amaro in bocca. Non avere più un marchio identificativo su cui far confluire l’importante produzione di mele valtellinesi non solo crea un danno sociale ed economico ai lavoratori e alle lavoratrici che si troveranno senza un’occupazione alla cessazione di questa attività, ma anche all’immagine del territorio stesso».
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