Riello, confermata la volontà di vendere. I sindacati chiedono garanzie

Al centro di una trattativa delicata, lo stabilimento lecchese della Riello e i suoi 150 dipendenti attendono risposte concrete sul futuro. Carrier ha avviato la due diligence ma non ha ancora fornito garanzie chiare su tempi e modalità della cessione. I sindacati si oppongono allo «spezzatino» e chiedono la tutela dell’intero perimetro industriale.

Lecco

Nessuna certezza. Il destino della Riello di via Risorgimento, fiore all’occhiello della storia e della ricerca industriale lecchese, e dei suoi 150 dipendenti è al centro di una trattativa delicata e carica di incertezze. Mercoledì 30 luglio si è tenuto un incontro cruciale nella sede della Provincia di Lecco: intorno al tavolo, i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali (FIM CISL, FIOM CGIL, UILM UIL), della proprietà, la multinazionale americana Carrier e delle istituzioni locali e regionali.

Sul tavolo: il destino del gruppo Riello, specializzato nella produzione di caldaie a gas per uso domestico, che Carrier ha messo in vendita senza, al momento, fornire garanzie sufficienti né sui tempi né sulle modalità della cessione.

Dal confronto è emersa una linea chiara da parte delle sigle sindacali: no a operazioni spezzatino. La vendita dovrà riguardare l’intero perimetro industriale del gruppo, senza lasciare indietro nessuno dei tre siti italiani — Legnago, Volpago e Lecco, nato come Caldaie Beretta e dove lavorano principalmente tecnici e impiegati specializzati nella Ricerca e Sviluppo.

«Abbiamo ribadito alla proprietà la necessità di riconoscere il reale valore dello stabilimento di via Risorgimento» – affermano FIM, FIOM e UILM – «una realtà strategica per le elevate competenze professionali e per il patrimonio di know-how dei lavoratori, frutto di una lunga esperienza e di un’elevata specializzazione. È un punto di riferimento industriale e occupazionale per il nostro territorio».

Carrier ha comunicato l’avvio della due diligence, un processo di analisi approfondita del valore aziendale destinato a concludersi, almeno nelle intenzioni, entro metà agosto. L’obiettivo è individuare un potenziale acquirente, ma nessun dettaglio è stato ancora condiviso su chi siano i soggetti interessati, né sulle condizioni dell’eventuale passaggio di proprietà. Tra i lavoratori prevale lo scetticismo. Carrier ha cercato di rassicurare i sindacati annunciando l’imminente avvio della nuova “camera climatica”, un’infrastruttura innovativa per la sperimentazione di prodotto e di processo, incentrata su soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale, come i dispositivi ibridi e alimentati da fonti rinnovabili. Si tratta di un segnale potenzialmente positivo, ma che non basta a fugare i dubbi. I sindacati chiedono impegni chiari, nero su bianco, soprattutto alla luce della recente decisione del gruppo Carrier di separare le piattaforme commerciali di Riello e Viessmann, segnando una rottura nelle sinergie finora esistenti. Il calendario si stringe: il 22 settembre è fissato un nuovo incontro presso il Ministero mentre il 29 settembre seguirà un tavolo territoriale in Provincia. Due tappe decisive per il futuro del gruppo. «Ci attendiamo che entro queste date vengano assunti impegni chiari e concreti sul futuro del gruppo Riello» –sottolineano i sindacati – «a tutela dei posti di lavoro, del sistema industriale locale e della salvaguardia delle competenze fondamentali per il settore».

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