
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 20 Febbraio 2014
Aquila morta:
avvelenata dal piombo
L’esemplare era stato trovato lo scorso 26 dicembre da alcuni ragazzi a Grosio

Sondrio
L’esito dell’autopsia non lascia dubbi: l’aquila reale trovata da un gruppo di ragazzi a Grosio lo scorso 26 dicembre e morta dopo un paio di settimane a Ponte in Valtellina, nel Centro di recupero animali selvatici, è morta per una «grave degenerazione epatica e renale, compatibile con gli effetti determinati da intossicazione da metalli pesanti».
«Questo episodio - commenta la Provincia - dimostra quanto sia elevato il rischio di avvelenamento nei rapaci che si alimentano di animali morti o debilitati, poiché possono ingerire residui di piombo contenuti nelle carcasse degli ungulati abbattuti con proiettili a elevata frammentazione (fino a centinaia di schegge), e in particolare nei visceri, che vengono abbandonati sul posto dai cacciatori, nonostante il regolamento provinciale preveda già da diversi anni l’obbligo di sotterrarli, proprio per evitare questi rischi. Per questo motivo la Provincia di Sondrio e il Parco Nazionale dello Stelvio ritengono ormai imprescindibile l’adozione di provvedimenti efficaci che riducano il rischio di intossicazione, quali in particolare la sostituzione delle tradizionali palle e pallini di piombo con munizioni composte da altri metalli o leghe».
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