«Asia ha bisogno della Nostra Famiglia»

«Istituto a disposizione ma non basta»

La piccola di 4 anni portata da Roma a Bosisio Parini è affetta da una gravissima patologia. Il padre: «Rifiutata per le sue condizioni». Il primario: «Noi l’assistiamo ma serve anche altro»

Bosisio Parini

Una favola senza lieto fine, quella di Asia Immi, 4 anni, trasferita con la famiglia da Roma per ottenere l’assistenza dell’istituto “La nostra Famiglia”.

I genitori hanno deciso ora di affidare ai social network la «campagna contro questa sanità che – denunciano - rifiuta una bambina in queste condizioni»; inoltre, hanno consultato l’altro giorno un legale. La piccina è affetta da idrocefalo post emorragico infettivo. Per gli Immi, il web già s’era mobilitato a inizio 2015, per trovare lavoro e casa nel Lecchese; il profilo Facebook “Il dramma di Asia” è seguito da quasi 4mila contatti.

È stato aperto per rendere conto delle raccolte di fondi e condividere quelle che sembravano promettenti prospettive. «Invece – riferisce ora papà Stefano - il nostro ultimo incontro con “La nostra famiglia” è stato traumatico».

Su Facebook è partita così una campagna di condivisione che ha suscitato oltre 300 adesioni. Il «primo rifiuto», d’altronde, risalirebbe a qualche tempo fa, poi rientrato; gli Immi avevano ormai lasciato Roma.

Interpellato, il primario di Riabilitazione funzionale della “Nostra Famiglia”, Luigi Piccinini, ridimensiona l’accaduto: «La porta è apertissima per rispiegare: la nostra struttura può seguire la paziente sotto il profilo clinico con regolarità, mentre occorre un progetto anche assistenziale ed educativo da condividere coi genitori e da organizzare col territorio».

Tutti i dettagli nell’ampio servizio su “La Provincia di Lecco” in edicola giovedì 22 settembre.

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