
Cronaca
Lunedì 02 Febbraio 2015
Barzago, sulla fuga in Siria
le indagini sono due
Il Ros dei carabinieri sta battendo la pista estera, per capire dove siano finiti mamma e figlio di sei anni, alla Digos di Lecco il compito di capire chi abbia aiutato la donna e se da noi ci siano reclutatori
Le indagini a questo punto sono due. Parallele e, in alcuni punti, convergenti, ma con obiettivi diversi.
Se da un lato il Ros dei carabinieri mira ad accertare dove sia effettivamente finita Valbona, la donna albanese che, il 17 dicembre, ha precipitosamente lasciato con il figlioletto di sei anni l’abitazione di Barzago per la Siria, dall’altra la Digos della questura di Lecco ha il compito di capire chi l’abbia aiutata.
E, per estensione, se in Brianza, nel Lecchese, si attiva un’organizzazione che recluta persone, giovani madri con figli piccoli piuttosto che uomini in buona forma fisica, per trasformarle in guerriglieri al servizio della jihad.
Foreign fighters
Li chiamano “Foreign fighters”, ovvero cittadini con passaporti europei che ingrossano le fila delle milizie dello Stato islamico in Siria e in Iraq.
Tutti, carabinieri e poliziotti, devono far riferimento alla sezione Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Milano: i carabinieri dei Raggruppamento operativo speciale, per quanto riguarda quanto sta avvenendo fuori dall’Italia, ossia la meta di Valbona e del suo piccino; gli investigatori della Digos di Lecco su fronte interno. Perché se c’è chi recluta nuove forze per ingrossare le file del terroristi fuori dall’Italia, non è da escludere il percorso inverso.
Insomma, è necessario monitorare i movimenti degli stranieri in qualche modo noti per la loro militanza politico-religiosa dentro e fuori l’Italia. Soprattutto di chi in Italia torna, dopo un periodo all’estero: dove è stato? E perchè?
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