Bellano, “graziati” dalla Tares

Ma commercianti senza meriti

Per loro il Comune ha azzerato la percentuale delle tariffe. Beneficiati ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, ortofrutta, negozi di fiori e piante. Ma un’amara sopresa: si sono rivelati inadempienti: «Il 100% non fa la raccolta differenziata dei rifiuti. Sono partite le sanzioni e le hanno pure contestate»

BELLANO

Il Comune ha cercato di dare una mano alle categorie delle utenze non domestiche più colpite dal salasso della Tares: una stangata che avrebbe potuto rivelarsi un autentico colpo di grazia per le attività in questo periodo di crisi.

Eppure i commercianti, così aiutati, non hanno dimostrato di essere bravi cittadini attenti e solleciti nel differenziare i rifiuti.

«La Tares colpisce la famiglie più numerose e le categorie commerciali, soprattutto bar e ristoranti. È previsto qualche aiuto?», è la domanda posta da Thomas Denti della minoranza “Bellano avanti” in consiglio comunale.

L’assessore al bilancio Giuseppe Scaccabarozzi ha spiegato il meccanismo con il quale è stata determinata la tassa: «Per il calcolo delle tariffe, abbiamo deciso di applicare l’85% dei costi a tutte le categorie, suddivise in ventuno attività, con dei casi particolari».

Per i ristoranti, trattorie, bar, osterie e pizzerie è stata azzerata la percentuale, come pure per le attività di ortofrutta ed i negozi di fiori e piante per limitare al minimo possibile l’applicazione della Tares.

Stesso trattamento è stato applicato alle case di cura e di riposo, agli ospedali e caserme.

Le istanze dei commercianti, insomma, sono state ascoltate, nel limite del possibile, però, nello smaltire i rifiuti la categoria non rappresenta certamente un esempio da imitare.

«Abbiamo aperto una campagna di controllo. – ha riferito l’assessore Valentina Cari – ed è emerso che il cento per cento degli esercizi commerciali non fa la differenziata. Sono partite le sanzioni ed i commercianti le hanno pure contestate».

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