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Lunedì 25 Marzo 2013
Blocco di patenti moto e motorini
Regole assurde, agenzie nel caos
Regole nuove, difficoltà quasi insormontabili. Il risultato è che le autoscuole di tutta la provincia sono bloccate dal 19 gennaio per la loro attività di rilascio delle patenti di motorini e moto
Sondrio - Regole nuove, difficoltà quasi insormontabili. Il risultato è che le autoscuole di tutta la provincia sono bloccate dal 19 gennaio per la loro attività di rilascio delle patenti di motorini e moto.
Situazione paradossale quella che si è creata, per la verità in tutta Italia, con l'ultima circolare del ministero alle Infrastrutture e Trasporti che obbliga a modifiche della prova su percorso, prima dell'esame pratico, con prescrizioni difficili da mettere concrentamente in pratica per le autoscuole.
E la conseguenza è stata una immediata paralisi del settore e degli operatori con tanto di rabbia degli utenti.
Lo spiegano gli stessi operatori valtellinesi, titolari di agenzia, che si stanno muovendo con rilievo anche alla Motorizzazione civile, per trovare una soluzione.
«Prima del 19 gennaio la prova veniva fatta in uno spazio di 300 metri quadrati con dei birilli sul terreno - spiegano dall'autoscuola San Giorgio di Sondrio -. Dopodiché il ministero ha imposto tre percorsi con almeno 100 metri di lunghezza e fino a 20 metri di larghezza. Una successiva modifica ha aggiunto che i tre percorsi non potevano essere sovrapposti fra loro. Dunque la larghezza è salita a 50 metri. La conseguenza è che siamo bloccati: dove troviamo spazi così ampi? Anche la Motorizzazione di Sondrio è ferma, figuriamoci noi autoscuole».
Il tracciato, inoltre, deve essere asfaltato e la segnaletica non può più essere tracciata a terra con nastri mobili, ma con vernice. L'assurdo - spiegano dalle agenzie del territorio - è che ci sono parecchi ragazzi che hanno superato la teoria e aspettano di poter fare la pratica. E nessuno sa dare una risposta precisa sui tempi. E nemmeno sulle modalità.
Finora, per esempio, la San Giorgio utilizzava un'area del Comune di Sondrio per poter afrontare pagando l'occupazione del suolo pubblico per mille euro. «Salvo che, l'anno scorso, è arrivata una tassa di 6.500 euro e così abbiamo chiuso i rapporti - prosegue -. Abbiamo chiesto alla Motorizzazione di poter usufruire dell'area per l'esame, ma non ci hanno risposto».
Tutto fermo anche a Morbegno dove, però, c'è una soluzione all'orizzonte. «Grazie alle autorità che sono disponibili, dovremmo aver reperito uno spazio seppure dovremo adattarci per giorni e orari», spiegano dall'autoscuola Pini.
Un'ipotesi che riguarda tutte e quattro le autoscuole di Morbegno. «So che anche a Chiavenna e in Alta Valle si stanno attivando - aggiunge la Pini -. La circolare è chiara, non ci sono vie di fuga. All'inizio si rimane spiazzati di fronte alla novità, ma con la buona volontà e la collaborazione dell'ente pubblico non dovremmo avere problemi».
Lucia Pozzi, segretaria provinciale dell'Unasca (Associazione autoscuole), conferma che in ogni mandamento ci si stia muovendo per cercare uno spazio disponibile.
«Abbiamo inviato osservazioni a livello nazionale e al Siit2 (Servizi integrati infrastrutture e trasporti) e chiederemo un incontro alla Motorizzazione di Sondrio -. Nel frattempo, però, auspichiamo che le amministrazioni comunali vengano incontro all'utenza altrimenti i ragazzi saranno obbligati a spostarsi per fare la patente».
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