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Sabato 14 Luglio 2012
Calcio Lecco, lo sfogo di Aprea
«Chi mi accusava ora pagherà»
«Ho passato due mesi terribili, fra l'accusa e l'assoluzione di antisportività. Ora però, non appena mi arriverà la notifica dell'assoluzione, state certi che provvederò a muovermi nelle sedi opportune per fare in modo che chi ha sbagliato paghi». Così il portiere bluceleste Giuseppe Aprea, dopo la vicenda della gara Savona-Lecco. Ma il portiere dice anche di voler restare in bluceleste.
Così parla Giuseppe Aprea, 35 anni, uno dei migliori portieri visti a Lecco dai tempi di Monguzzi, coinvolto in una retrocessione suo malgrado e coinvolto (sempre "suo malgrado", come ha stabilito la Giustizia Sportiva) da quella che secondo le dichiarazioni dell'ex presidente del Montichiari (squadra ora cancellata), era un'accusa di antisportività.
Il procuratore federale aveva chiesto 8 mesi di squalifica, la giustizia sportiva ha stabilito che il fatto non sussisteva, assolvendo con formula piena il giocatore campano...
«Ma quei due mesi - spiega il portiere ora in vacanza - fra l'accusa e l'assoluzione sono stati terribili per me. Se ne sentono tante su ragazzi rovinati, solo sulla base del "si dice" e del "si suppone" che io, che non c'entravo nulla e nulla avevo fatto, ho avuto paura di pagare per niente. Ora però, non appena mi arriverà la notifica dell'assoluzione, state certi che provvederò a muovermi nelle sedi opportune per fare in modo che chi ha sbagliato paghi. Io ho pagato: 5mila euro a fondo perso per difendermi da un'accusa inesistente ed è giusto che, chi mi ha coinvolto ingiustamente, paghi a sua volta».
L'intero servizio su La Provincia di Lecco di domenica 15 luglio
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