
Colico, incendio doloso
Venti ettari bruciati
Pauroso rogo a monte dell’abbazia dei cistercensi. Una squadra di vigili del fuoco messa a protezione
Testimonianze da vagliare, ma i dubbi sono pochi sulla matrice umana di quanto è accaduto

COLICO
Sotto controllo, ma non del tutto domato: questa la situazione di venerdì sera, dopo il rientro dei due elicotteri che hanno partecipato alle operazioni di spegnimento del grosso incendio che ha interessato la penisola di Piona e distrutto una ventina di ettari di bosco.
Le fiamme sono partite tra le 20 e le 20.30 di giovedì e sarebbero di origine dolosa, come conferma il comandante provinciale della guardia forestale Andrea Turco.
«Il fatto che alcune testimonianze raccolte, ancora da verificare, abbiano riferito di aver visto due focolai distinti e in luoghi non di transito, fa presupporre l’origine dolosa – afferma Turco –. Il fronte si è esteso nella zona a monte dell’Abbazia di Piona che però non è mai stata in pericolo. I vigili del fuoco hanno comunque predisposto una squadra a protezione, in caso di necessità».
Favorito dall’oscurità, il rogo è stato ben visibile dalla Sp 72 che passa sulla sponda opposta del laghetto di Piona.
È stato interessato un bosco di pino silvestre, betulla e castagno con il sottobosco secco e abbandonato, che è stato facile preda delle fiamme.
«Si sono propagate velocemente – conferma il comandante della Forestale – e ieri sera (giovedì, ndr) erano già stimati dieci ettari bruciati. In mattinata è intervenuto l’elicottero regionale partito da Orio al Serio che ha operato assieme al personale da terra».
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