
Cronaca / Lecco città
Sabato 28 Giugno 2014
Cresce l’export di Lecco
Importazioni sempre giù
n un panorama regionale in cui nel primo trimestre 2014 su base annua la media delle esportazioni ha segnato il passo, la crescita dell’export lecchese si è distinta con un 7,1% tendenziale
LECCO
In un panorama regionale in cui nel primo trimestre 2014 su base annua la media delle esportazioni ha segnato il passo (+0,0% in valore), la crescita dell’export provinciale lecchese si è distinta con un 7,1% tendenziale e il +5,1% nel 2013 sul 2012.
Unico contributo negativo significativo per Lecco arriva da macchinari e apparecchi meccanici che calano del 3,6%.
Bene, invece, soprattutto per prodotti in metallo (+6,9%), mezzi di trasporto (+36,6%), tessile e abbigliamento (+20,3%), apparecchi elettrici (+27,3%) e computer e apparecchi elettronici (+48,7%).
Secondo l’ultimo focus sull’export lombardo diffuso nei giorni scorsi da Unioncamere le due province lombarde trainanti per ampiezza di volumi restano tuttavia Bergamo (+6,1%) e Brescia (+5,7%) , mentre nella media regionale le esportazioni evidenziano “un gap – spiegano gli analisti – sia rispetto alle regioni maggiormente dinamiche del Nord Est (+4,5%), sia rispetto alla media nazionale (+1,5%)”.
Il dato di sostanziale stabilità “è la sintesi di due andamenti opposti”. Da un lato, infatti, crescono i flussi verso l’Unione Europea (+3,2%, soprattutto nel Regno Unito, Polonia e Germania), dall’altro si contrae l’export (-3,7%) fuori dall’Unione, soprattutto verso i Paesi extra Ue come Svizzera e Russia e verso il Medioriente (in particolare Emirati Arabi Uniti e Iran).
Incrociando tipologia di prodotto con i Paesi di destinazione, a sostenere la parte positiva dell’export lombardo sono le vendite di computer, apparecchi elettrici, elettronici e ottici verso il Regno Unito e di macchinari e apparecchi verso la Germania. A frenare le vendite, invece, sono i cali di vendita di metalli di base, in particolare minerali preziosi, verso la Svizzera.
Considerando i prodotti l’incremento più forte è per quelli tessili e in pelle (+5,2%) e per gli altri prodotti manifatturieri (+3,5%) che per metà sono dati da mobili, per il 18% strumenti medici e per il 16% gioiellerie e bigiotterie.
Soffre, invece, big-pharma che perde in Lombardia il 5%, i metalli di base e i prodotti in metallo (-1,5%) e i mezzi di trasporto (-1,3%).
A calare, ininterrottamente da due anni e mezzo, sono anche le importazioni (-4,7% nel primo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013), a conferma della crisi di domanda interna ma anche a causa di un calo eccezionale dei prodotti energetici importati.
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