
Due tragedie in due settimane sulle montagne di casa: l’invito alla prudenza
Roberta Fognini e Francesco Ambrogi, profondi conoscitori dei monti valtellinesi, hanno perso la vita in due distinti incidenti avvenuti su terreni apparentemente poco impegnativi. Il comandante del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, Cristian Maioglio, invita alla massima prudenza: «I percorsi più semplici sono spesso i più insidiosi. Serve preparazione, attrezzatura adeguata e mai andare da soli».
Sondrio
Due incidenti mortali in due settimane sulle montagne della provincia di Sondrio con vittime persone del posto e profonde conoscitrici dei luoghi. Molto simili, anche, come dinamica, perché sia Roberta Fognini, 46 anni, di Tartano, sia Francesco Ambrogi, 63 anni, di Aprica, sono scivolati dalle creste delle montagne di casa, ruzzolando giù per i loro erti pendii per una lunghezza di quasi 300 metri. Una caduta che li ha visti morire sul colpo. La prima tragedia si è compiuta sul Pizzo Scala, versante destro della Val di Lemma, il 1° giugno scorso, mentre la seconda è di domenica scorsa e si è verificata fra la bocchetta dell’aquila e il Dosso Pasò, a 2575 metri sopra Aprica.
In entrambi i casi a recuperare le salme ed a compiere gli atti di polizia giudiziaria sono stati i tecnici del Soccorso alpino della Guardia di finanza della Bassa e Media Valtellina, guidati dal comandante Cristian Maioglio, cui ci siamo rivolti per capire come siano potute accadere due tragedie di questo tipo nel giro di così pochi giorni, su terreni non così impegnativi come l’alta quota alpinistica e con persone del posto coinvolte.
«Il terreno montano presenta sempre delle insidie, in tutte le stagioni - dice Maioglio -. In questa in particolare, ma anche in quella autunnale, è molto scivoloso soprattutto se erboso. E in entrambe le situazioni di cui si tratta la scivolata si è verificata su uno di questi pendii, per affrontare i quali occorre primariamente utilizzare idonee calzature con una buona suola vibram. Stiamo parlando di terreni di media quota, erbosi, ripidi, con tracce di sentiero che talvolta si vanno a perdere ed è proprio lì che si annida l’insidia».
Secondo il comandante Maioglio capita che gli incidenti peggiori si verificano proprio su questi terreni, non così impegnativi dal punto di vista alpinistico. «Gli itinerari che sono considerati alla portata di tutti sono spesso quelli in cui si verificano gli incidenti maggiori - assicura - proprio perché affrontati dalla massa e quindi anche da escursionisti meno preparati. Talvolta sono minori gli incidenti sugli itinerari più complessi, articolati, sulle vie alpinistiche vere e proprie, anche perché l’alpinista è più preparato ed ha maggiore cognizione nell’affrontare l’itinerario prescelto».
Fondamentale per Maioglio, comunque, è affrontare la montagna sempre con grande attenzione e seguendo determinate indicazioni di fondo. «Il consiglio che diamo è innanzitutto quello di non andare in montagna da soli, ma almeno in due - dice -, perché il compagno può sempre fare la differenza, dotarsi poi di attrezzature idonee, soprattutto a livello di calzature, studiare l’itinerario che si va a fare per conoscere le difficoltà che presenta, tenere i telefoni cellulari sempre accesi e dotarsi di una batteria di ricarica perché attraverso il segnale del cellulare acceso i soccorritori possono risalire al disperso o infortunato tramite lo strumento Imsi-Catcher che anche noi abbiamo sul nostro elicottero del nucleo di Malpensa.
E avere sempre l’app di Areu sul cellulare. Poi c’è il discorso dell’allenamento, che deve essere adeguato, e della consultazione del meteo, che come noto in quota cambia repentinamente, oltre alla consultazione dei siti e dei social per sincerarsi rispetto alla praticabilità dell’itinerario che si va a compiere». E massima attenzione anche ai terreni boschivi, perché già si annovera un primo morto fra i cercatori di funghi. Non in Valtellina, ma in Valsassina, dove stava operando il Sagf di Sondrio prima che, domenica, venisse dirottato sul decesso di Aprica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA