
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 04 Settembre 2013
Funerali in Valtellina
per il cercatore di funghi
Decisione dei parenti: era la terra che amava - Fino alla pensione aveva vissuto in Brianza
«Lo ricordiamo come lavoratore instancabile»
Si celebreranno alle 15 di giovedì i funerali di Lionello Roder, l’uomo che ha perso la vita nella tarda mattinata di ieri precipitando in un dirupo a San Salvatore, l'alpeggio a quota 1.300 metri sopra Albosaggia.
Per volontà dei suoi familiari, il rito funebre si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Santa Caterina ad Albosaggia, il paese nel quale Roder, che aveva 67 anni, viveva ormai da tanti anni. Successivamente si terrà una messa in suffragio nella chiesa dei Santi Martiri Greci di Mirabello a Cantù, dove vive la famiglia dell’escursionista scomparso e dove lui stesso aveva vissuto fino al momento della pensione.
Grande cordoglio a Mirabello, dove Lionello Roder ha vissuto a lungo prima di trasferirsi tra le amate montagne. Una famiglia numerosa la sua, che era emigrata dalla provincia di Venezia, nell’immediato dopoguerra. Una vicenda molto triste, perché l’uomo lascia alcuni fratelli e sorelle e l’anziana madre, ultranovantenne. Una piccola casetta in via Michelangelo, a Mirabello, dove Lionello aveva profuso tanto del suo impegno personale, lavorando anche nei giorni di festa per costruirla. «Era una famiglia molto credente, quindi Lionello da giovane ha frequentato soprattutto l’oratorio – così lo ricorda Antonio Frigerio, imprenditore di Mirabello che lo conosceva fin da allora - Era una persona molto disponibile, un uomo mite e apprezzato in paese. Quindi il cordoglio è stato grande».
«Aveva ancora la madre, due sorelle e due fratelli. Aveva lavorato tutta una vita e una volta raggiunta la pensione, si era trasferito in montagna, per coltivare le sue vecchie passioni – afferma Faustino Novati , disegnatore di mobili, con cui aveva collaborato -. Certo le circostanze della sua morte lasciano stupiti, perché conosceva molto bene il territorio dove il destino gli è stato fatale. Comunque l’ho conosciuto sul piano professionale e devo dire che era un lavoratore instancabile, un tipico artigiano delle nostre parti che era in grado di lavorare anche sedici ore al giorno».
Uno dei suoi fratelli, Lorenzo, è attualmente dipendente del Comune di Capiago Intimiano. Con i familiari ha raggiunto subito l’ospedale di Sondrio per salutare l’ultima volta il caro congiunto. La famiglia ha deciso per le esequie in Valtellina: lì infatti aveva fatto molte amicizie e si era inserito bene nella vita del paese.
Attivo in tutte le manifestazioni a carattere benefico, aveva fatto parte dei volontari della Protezione Civile con i quali aveva partecipato anche alla spedizione all’Aquila per portare aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA