Galbiate: rogo di Pasqua
Nessuno è colpevole

Sono stati assolti dal giudice Paolo Salvatore i quattro imputati accusati dal pm Paolo Del Grosso di concorso colposo nell'incendio che l'8 aprile 2007, giorno di Pasqua, devastò il nuovo complesso residenziale “Il Girasole” di via Carlo Porta a Galbiate

g.morassi

GALBIATE - Sono stati assolti dal giudice Paolo Salvatore i quattro imputati accusati dal pm Paolo Del Grosso di concorso colposo nell'incendio che l'8 aprile 2007, giorno di Pasqua, devastò il nuovo complesso residenziale “Il Girasole” di via Carlo Porta a Galbiate. Dopo quasi due ore di camera di consiglio, l'assoluzione è stata sentenziata dal dottor Salvatore con la formula del "fatto non sussiste”, richiamando il secondo comma dell'articolo 530 del Codice di procedura penale, considerato come la vecchia formula dubitativa per insufficienza di prove. Non hanno nascosto la loro soddisfazione i tre accusati e i loro difensori presenti: Sergio Paganoni, costruttore dell'impresa “Gabbi”, e Marco Stucchi, capo cantiere, entrambi assistiti dagli avvocato Mauro Bussani e Umberto Tomalino; Angelo Beretta, della “Syntesis” di Milano realizzatrice del tetto, con l'avvocato Fabrizio De' Sanna. A loro volta gli avvocati Graziana Gatti e Cristian Malighetti hanno subito chiamato al telefono l'architetto Massimo Bova di Galbiate, per comunicare la notizia dell'assoluzione al loro difeso in quanto progettista e direttore dei lavori. Il pm Paolo Del Grosso aveva chiesto la condanna di ciascun imputato a un anno e sei mesi di reclusione per i richiami alle rispettive corresponsabilità, ma con il beneficio della condizionale. Nella puntuale e dettagliata requisitoria il pm Del Grosso, che ha ereditato gli atti dalla collega Paola Dal Monte, ha posto in rilievo gli elementi per localizzare nella fuliggine della canna fumaria dell'abitazione “Famiglia Inglese” la causa del surriscaldamento e del divampare dell'incendio. In tale contesto ha utilmente motivato i continui riferimenti alle consulenze dell'ingegner Marcella Battaglia, vicecomandante dei vigili del fuoco; alla relazione del Ctu ingegner Galileo Borraccetti di Oggiono; al consulente per l'impiego dei materiali metallurgici. Si sono battuti per ottenere il riconoscimento della penale responsabilità dei quattro imputati i difensori delle parti offese, proprietari degli appartamenti. In particolare l'avvocato Francesco Paolo Anzaldi ha sollecitato il giudice a sentenziare le condanne, subordinando la condizionale ad un primo risarcimento danni. Ma alla fine hanno cantato "vittoria", tra le due opposte tesi di fuliggine nella canna fumaria o guasto elettrico delle tante ipotesi e dubbi dei tecnici stessi, i difensori dei quattro imputati.

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Mercoledì 12 Gennaio 2011

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