
( fotoservizio menegazzo)
Grazie ai migranti uno stadio “nuovo”
Rigamonti-CeppiIeri mattina l’impianto sportivo ha aperto i battenti dopo il lavoro di 180 ragazzi
Spalti coloratissimi e tirati a lucido. Un bel progetto di integrazione che va oltre slogan e razzismo
Ieri mattina lo stadio Rigamonti-Ceppi a Lecco ha aperto i battenti ed ha mostrato la sua nuova veste. Da una parte il nuovo manto erboso, un misto tra erba sintetica e naturale, dall’altra i coloratissimi spalti che danno a tutta la struttura un volto completamente diverso. Il merito di questa trasformazione va ai 180 ragazzi richiedenti asilo, che hanno fatto un grosso regalo a tutta la comunità come ha sottolineato l’assessore Corrado Valsecchi. Il progetto si è sviluppato in cinque settimane dal 9 luglio al 10 agosto ed i volontari hanno offerto il loro impegno quotidianamente.
La festa
Alla festa, che ha voluto segnare la conclusione dei lavori, c’erano il sindaco di Lecco, Virginio Brivio, il questore, Filippo Guglielmino, il presidente onorario del Calcio Lecco Angelo Battazza, la referente sistema distrettuale migranti della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, Michela Maggi, la vicepresidente di “Lezioni al Campo”, Marta Casalone e il migrante Bamba Adama. Accanto a loro, c’erano buona parte dei tanti ragazzi che hanno voluto essere partecipi di un progetto che ha reso il nostro stadio molto più bello. Prima di prendere la parola, il sindaco di Lecco ha chiesto ai presenti di onorare con un minuto di silenzio i lavoratori stranieri morti a Foggia, quindi ha messo in evidenza l’importanza di questa esperienza: «Questo progetto condiviso - ha detto il sindaco - è frutto della convergenza e del lavoro sinergico messo in atto da tre assessorati, alle politiche sociali, al patrimonio e alla cultura, un progetto di integrazione che ha raccolto, in primis, il desiderio di partecipazione manifestato dai migranti stessi. In questo modo i ragazzi e le ragazze coinvolte hanno sia sperimentato e appreso procedure spendibili un domani nel mondo del lavoro, sia soprattutto avuto modo di sentire che il loro operato era di utilità per la comunità, di cui ora fanno parte e della quale vogliono e devono sentirsi attori protagonisti, anche attraverso il lavoro». Alle parole del sindaco sono seguite quelle di Angelo Battazza, che ha innanzitutto portato i saluti del presidente del Lecco, Paolo Di Nunno: «Non dobbiamo dimenticare che per il rifacimento del manto erboso il presidente ha speso 600 mila euro. Un investimento che evidenzia l’impegno che sta profondendo per la società». Quindi, rivolgendosi ai volontari seduti in tribuna, ha detto: «In questi giorni per quello che stavate facendo allo stadio ho preso del fascista e del comunista, ma a voi dico grazie, siete stati veramente bravi».
Bello e più sicuro
Anche il questore di Lecco ha sottolineato il valore di questa iniziativa: «Mi fa piacere essere qui questa mattina e devo fare i complimenti all’amministrazione comunale di Lecco, che insieme a tante associazioni, ha voluto coinvolgere i richiedenti asilo in questo importante progetto. Ora che anche il tifo violento va scomparendo, abbiamo in tutti i sensi uno stadio molto accogliente».
Infine Michela Maggi ha messo in evidenza la forte collaborazione di tutto il territorio: « In questi giorni questi giovani con il loro lavoro hanno restituito alla città che li ha accolti un bene comune rinnovato e di nuovo funzionale».
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