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Mercoledì 26 Marzo 2008
Il caro mutui a Lecco
Qualche proposta per affrontare l'emergenza
la lettera di Barbara Scotti sul caro mutui e sulle difficoltà dei giovani di accedere perciò a questi finanziamenti deve essere una scossa per molti.
Scossa per proporre soluzioni visto che il problema caro mutui coinvolge 3,5 milioni di famiglie.
Io ne accenno qualcuna.
Costatare, come fa la lettrice, che in pochi anni il prezzo delle case è lievitato in modo osceno è il primo punto per rendersi conto della gravità della situazione che stanno affrontando molte famiglie.
La prima cosa certa è, quindi, che le Banche anche sui Mutui stanno facendo soldi a palate, molto ben garantite nel loro rischio.
Ed allora bisogna, insieme, tamponare e reagire. Difendersi. Gli spread (la maggiorazione che applicano le banche sui tassi fissi IRS e variabili Euribor) non devono mai - mai - superare l’1% per durate di Mutuo di almeno 20 anni, anche più bassi per durate inferiori. Altrimenti stanno approfittando del bisogno di tranquillità e necessità dei clienti. (alcuni, sempre i soliti, questi tassi li ottengono, ricordiamocelo) A questo, è evidente, bisogna mettere urgentemente freno.
Sul come fare costringendo le banche ad adeguarsi queste che seguono possono essere soluzioni fattibili in aggiunta a quella di coalizzarsi tra correntisti. Conti separati ma rivendicazioni collettive.
1) Il Sindacato (territoriale e nazionale) dovrebbe, oltre che giustamente denunciare i costi della Casta Politica, concretizzare aiuti alle fasce deboli. Sia autonomamente che nella contrattazione, dovrebbe promuovere alcune regole. Tenere i propri rapporti di conto corrente - e sono tanti e sono ricchi - solo con quelle Banche che a determinati redditi applicano condizioni rispettose della fatica con cui le famiglie guadagnano il loro reddito. Così dovrebbero fare le Associazioni di categoria. Meglio coalizzandosi.
2) Le Aziende dovrebbero prevedere, oltre al già possibile TFR, di intervenire, creando con risorse proprie, un Fondo "a rotazione" accessibile per i finanziamenti dei propri dipendenti.
3) Gli Enti pubblici dovrebbero far pesare, anche in sede di rinnovo della Tesoreria, convenzioni a favore di determinati redditi o importi dei loro cittadini. Financo potrebbero, rispolverare i Banchi di Mutuo Soccorso, tutti strumenti, utili per sottrarre i risparmiatori dalla morsa della Finanza speculativa. Il passo precedente all’autogestione del denaro
4) Non da ultimo, le Associazioni dei Consumatori - e gli Enti pubblici - dovrebbero, finalmente da sole o in accordo tra loro, istituire uno sportello informativo, per i cittadini, al fine di prevenire situazioni di crisi e non adoperarsi (quando avviene) per controversie a danni avvenuti, con carenti risultati.
Uno sportello EticoInfo, dove prestare - gratuitamente e a tutti - supporto con informazioni, consulenza e materiale su questa (e altre) tematiche. Il sindacato, per es., ha già a disposizione delegati ed iscritti nel settore del Credito che nel caso specifico dei Mutui farebbero alla bisogna.
Copiamo le esperienze di sportello pubblico - per le tematiche ambientali, di risparmio energetico, di supporto per la ricerca di professionisti artigiani qualificati, per gli incentivi e le agevolazioni, per l’alimentazione, aggiungendoci la finanza (etica e non) e le pratiche burocratiche, finanziarie…
Ridurremmo anche l’antipolitica.
Che sindacato e sindaco raccolgono l’invito?
Paolo Trezzi (Centro khorakhanè)
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