«Il filo del mondo», un fumetto racconta ai giovani la metallurgia lecchese

Lecco

Lecco città del ferro, si diceva una volta. La storia del territorio lecchese non può prescindere dal suo legame con il settore metallurgico e proprio allo scopo di tramandare la tradizione alle nuove generazioni è nata l’iniziativa promossa da Andrea Beri, CEO di Steelgroup Italy Holding, e presentata in Officina Badoni anche alla presenza del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, del sindaco di Calolziocorte Marco Ghezzi e del provveditore agli studi Adamo Castelnuovo.

In occasione del centenario dell’azienda, Beri ha optato per un medium coinvolgente e fortemente voluto la creazione di un fumetto che potesse raggiungere quella fetta di pubblico di importanza vitale per il futuro dell’industria lecchese.

Il filo del mondo, edito da Teka Edizioni di Mariangela Tentori, è stato realizzato in due versioni, deluxe di grandi dimensioni in italiano e in inglese e divulgativa destinata alle scuole medie. La scelta creativa è ricaduta su Stefano Motta per la sceneggiatura, Alessia Buffolo per le illustrazioni e Daria Cerchi per le colorazioni. Una protagonista femminile e l’acciaio che diventa metafora di coraggio e resilienza, “un filo che attraversa il tempo”.

Il fumetto come strumento per stimolare le nuove generazioni e al tempo stesso fornire speranza: «Lo scopo del fumetto è insegnare ai nostri giovani, quando si ritrovano a scegliere che scuola fare in terza media, che frequentare un istituto tecnico o un centro di formazione professionale non è una sconfitta. Che non lo è nemmeno usare le mani invece di acchiappare solo le nuvole. Ci siamo resi conto che l’orientamento scolastico attuale privilegia molto i percorsi umanistici e penalizza un po’ quelli tecnici. In un territorio come il nostro è un’assurdità» ricorda Motta.

Tramandare un senso di appartenenza attraverso il racconto della storia di una famiglia e del suo contributo al panorama economico del territorio: «Mio nonno riuscì a trasmettere a mio padre, e di conseguenza a me come terza generazione, la passione per quella che era l’attività del famoso tirabagia, figura storica del territorio lecchese che da sempre ha visto la lavorazione del ferro e dei metalli come primaria risorsa» ha dichiarato Andrea Beri, prima di sottolineare come lo spauracchio dell’intelligenza artificiale possa essere, in realtà, un supporto importante per il mondo della trafileria, senza escludere l’essere umano dal processo produttivo.

Il settore metallurgico lecchese vuole far tesoro della propria storia per guardare al futuro e ai prossimi protagonisti del mondo del lavoro.

«Abbiamo pensato al fumetto come ad uno strumento che serve a stimolare la curiosità delle nuove generazioni sul mondo dell’acciaio e della trafilatura, spiegando di che cosa si tratta e l’importanza di una cosa semplice come un filo d’acciaio in un contesto quotidiano. Un contesto nel quale la lavorazione della meccanica non dev’essere vista come qualcosa che ’sporca le mani’ ma estremamente utile, resiliente nel tempo. Qualcosa che dimostra la sua necessità nel quotidiano ma anche la capacità di formare le persone che dietro la meccanica, dietro l’acciaio e dietro un filo possono stabilire il loro futuro» ha concluso Beri.

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