
Cronaca / Lecco città
Mercoledì 02 Settembre 2015
Il prevosto Cecchin
«Aiutiamo i profughi
a restare a casa loro»
L’intervento«L’accoglienza va bene, ma non basta
L’Occidente ha destabilizzato l’Africa per il petrolio
Ora fermiamo gli scafisti e aiutiamo gli stati moderati»
Monsignor Franco Cecchin si schiera con i profughi. Ma lo fa da una prospettiva insolita, perché vorrebbe aiutare i migranti… a non partire. «Dobbiamo creare opinione pubblica sul fatto che tutte le nazioni, l’Europa in primis, ma anche e soprattutto il Medioriente si debbano dare da fare. Io sono disponibile a dare subito 500 euro perché il problema venga affrontato là dove la gente si imbarca, dove abita. Non si deve portarli qui. Ci deve essere una concordanza per aiutarli là, nel loro paese. Tra tutte la realtà di missione e volontariato anche lecchesi, penso al Laboratorio missionario: con l’adozione a distanza si sostengono le persone là dove vivono. E quindi bisogna bloccare gli scafisti per far diminuire questo flusso che destabilizza e non risolve i problemi».
«Una visione storica»
Tutto il resto per Cecchin è demagogia fatta sulla pelle dei poveracci: «Proprio così. E poi noi cristiani siamo d’accordo ad ospitare le persone ma non basta fare questo: occorre andare alle radici, dobbiamo premere sul fatto di andare a risolvere i problemi a monte». Facciamo notare a monsignor Cecchin che le sue parole sembrano una mano tesa alla Lega Nord, criticatissima invece dalla Cei e da altri altissimi prelati: «Io non sono leghista. Bisogna vedere quali sono le cause della situazione e riparare le cause stesse. Dalle origini. Ma, a un certo momento, il mondo occidentale deve interrogarsi perché siamo responsabili noi, non possiamo girarci dall’altra parte. E poi sia chiaro: accogliamo, questo va benissimo, promuoviamo una presenza diversa, va altrettanto bene. Ma è un tamponare. Non è la Lega che si sveglia ma siamo noi che dobbiamo avere una visione storica delle situazioni».
Cecchin ne fa un discorso geopolitico, non solo sociale: «Dobbiamo avere il coraggio da parte nostra, dell’opinione pubblica, di andare a monte di questa problematica perché la responsabilità di questa situazione è quasi tutta del mondo occidentale. Dell’America, della Gran Bretagna, della Francia che con il pretesto della democrazia hanno destabilizzato tutto il Medioriente, buttando giù Saddam Hussein, Gheddafi… Si parlava di democrazia, ma si pensava al discorso economico, al petrolio».
Ripariamo gli errori
Per il prevosto di Lecco non c’è che un modo per attenuare l’emergenza e, con il tempo, risolverne le cause profonde: «La situazione del Medio Oriente è un fatto che coinvolge l’umanità intera, specialmente l’Europa e i paesi del Nord Africa e Medio Oriente (non possiamo disinteressarci!); riconoscere e riparare da parte del mondo occidentale i gravi delitti compiuti nella logica del denaro e del petrolio; favorire un dialogo con i musulmani autentici e sostenere la coalizione degli stati mediorientali moderati; porre gesti profetici di accoglienza e di promozione umana».
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