Il sì a Milano, primo passo verso l’autonomia

La riforma del sistema delle autonomie locali lombarde e il riconoscimento della specificità dei territori montani, come indica il titolo emendato in aula, è diventata legge. Ieri, a sei mesi dall’approvazione in giunta della bozza, il consiglio regionale ha dato il via libera, a maggioranza (Pd astenuto, 5Stelle contrari), alla nuova legge di riordino istituzionale, in attuazione alla legge nazionale Delrio.

Sondrio

Fondi del demanio idrico a totale disposizione della Provincia, possibilità di trattenere sul territorio, a partire dal 2016, parte della fiscalità regionale (bollo auto), autonomia gestionale del trasporto pubblico locale, decisionale per piano cave e piano rifiuti, e amministrativa in merito alle grandi concessioni idroelettriche, oltre al mantenimento di tutte le competenze fin qui trasferite dalla Regione - comprese agricoltura, caccia e pesca -e la possibilità di compartecipare alla formazione delle leggi regionali di interesse del territorio attraverso un comitato paritetico con tre membri espressi dalla provincia di Sondrio.

Sono questi i contenuti principali del provvedimento approvato a Milano che interessano Valtellina e Valchiavenna. E che hanno provocato numerose reazioni tra gli esponenti politici ed amministrativi della Valle.

«Un tassello sostanziale quello messo con questa riforma - dice il sottosegretario Ugo Parolo -, ma adesso la responsabilità passa tutta al territorio. Abbiamo una grande opportunità grazie ad una legge unica nel suo genere, ma dobbiamo essere in grado di sfruttarla al meglio». Che significa che gli amministratori devono essere in grado di assumersi responsabilità importanti.

Dello stesso avviso e della stessa soddisfazione il presidente della Provincia Luca Della Bitta che ha assistito ai lavori in aula a Milano, mentre il segretario del Pd Salvatore Ambrosi ricorda le aspettative tradite, soprattutto in riferimento a demanio idrico e federalismo fiscale.

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