
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 03 Ottobre 2013
Impianti chiusi
«Siamo dispiaciuti
ma partita persa»
Sul caso Caspoggio interviene Franco Vismara - «Ci abbiamo creduto perdendo tantissimi soldi - Ora è impossibile arrivare persino al pareggio»

«Siamo più dispiaciuti noi di Bruseghini per come sono andate le cose a Caspoggio. E non solo adesso, ma nei dieci anni in cui ci siamo attivati per il funzionamento della seggiovia, credendoci e mettendoci un sacco di soldi».
A parlare è Franco Vismara, amministratore delegato della Fab, Funivie al Bernina, e gestore, quindi, anche della seggiovia caspoggina. C’era anche lui, col direttore degli impianti, Livio Lenatti, alla riunione di lunedì sera in cui si sono tirate le fila del discorso.
«Non accetto che si dica che noi abbiamo alzato la posta, cambiato le carte in tavola e, neppure, - insiste - che si abbia chiesto una garanzia anche sui fondi che avrebbero dovuto versare gli enti. Noi dagli enti pubblici su Caspoggio non cerchiamo e non vogliamo niente, perché, purtroppo, questa si è rivelata una partita persa sulla quale non vogliamo e non possiamo più rischiare. E, questo, nonostante tutte le buone intenzioni del Comitato e i 300 stagionali che è riuscito a raccogliere fra la cittadinanza e i turisti. Fanno piacere, senz’altro, ci mancherebbe, però, io non ho mai detto che il corrispettivo di 300 stagionali sarebbe bastato per far funzionare la seggiovia. In una riunione dello scorso gennaio, nel pour parler, ho solo detto che se avessimo potuto contare su 200 stagionali sarebbe stato meglio che sui 3 che avevamo in cassa. Ma era un ragionamento buttato lì, nel mezzo della discussione. In questa fase, invece, siamo stati chiari fin dall’inizio, perché su Caspoggio non vogliamo più perdere una lira».
Il Vismara pensiero è lampante. Su questo aspetto, invero, lo è sempre stato, solo sembrava che vi fossero margini di azione stante l’impegno del Comitato a garantire le eventuali perdite tramite fideiussione bancaria.
«Sì, ma noi abbiamo specificato che di cifra piuttosto alta si sarebbe trattato - precisa Vismara - qualcosa come 300-350mila euro a stagione, su cui volevamo la fideiussione, non vogliamo singoli contributi a fronte dello stagionale. Una fideiussione bancaria si può avere anche con poco, certo, occorre impegnare, poi, i propri beni. Per questo, avevo consigliato al Comitato di chiedere direttamente una cifra più alta ai sottoscrittori, 1.000 euro ciascuno, allora sì che sarebbe stato possibile arrivare a una copertura delle eventuali perdite che, secondo noi, peraltro, nonostante gli stagionali, ci sarebbero comunque».
Grazie al corrispettivo che verrebbe raccolto dai 300 sottoscrittori, infatti, si arriverebbe a una cifra intorno agli 80mila euro, ma, secondo Vismara non basterebbero affatto. E il fatto che si possa ricorrere a fondi pubblici, è visto come la peste dall’imprenditore che sta puntando il tutto per tutto sullo sviluppo dell’area del Palù.
«Non volevamo aiuti dagli enti pubblici su Caspoggio, l’abbiamo anche scritto - dice Vismara - e, probabilmente, questo passaggio è piaciuto così poco da aver spinto tanti a sottoscrivere l’appello del Comitato. Ma ben venga! Anche 600 stagionali vanno bene, solo che il punto è che su questo impianto è difficile arrivare persino al pareggio. Poi, va anche detto che il Comitato non ha proposto qualcosa di nuovo sull’impianto - conclude l’imprenditore -, si è limitato a palesare una gestione normale, già da noi fatta per ben 10 anni sommando perdite a perdite. Per cui è chiaro che né l’imprenditore, né gli enti, se la sentono di rilanciare una tale iniziativa».
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