
Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 15 Maggio 2025
La Banca Popolare di Sondrio e i rilievi Bce. «Nessun impatto sull’Ops»
Pedranzini: «Il titolo risponde bene, il mercato guarda ai risultati». E sulle prescrizioni dice: «Non avranno conseguenze sul conto economico»
Sondrio
«Io ritengo che i rilievi della Bce non influiranno sull’Offerta pubblica di scambio di Bper. Il titolo ha risposto molto bene, vuol dire che il mercato guarda a quello che sa fare la Banca Popolare di Sondrio, a quello che fa, ai risultati». Lo ha dichiarato Mario Alberto Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale della Banca Popolare di Sondrio, a margine della tappa milanese del roadshow della banca per presentare il Piano industriale, rispondendo a una domanda se l’Ops di Bper potesse essere influenzata dai rilievi dell’ispezione della Bce annunciati lunedì.
«Risultati che abbiamo dichiarato recentemente commentando la trimestrale, e soprattutto guardano a quello che è il nostro Piano industriale, ambizioso ma credibile. Lo stiamo dimostrando nella sua credibilità proprio con i dati di trimestrale, che sono dati eccellenti, la migliore trimestrale della banca» ha continuato.
Sulla posizione della Bps sull’Offerta pubblica di scambio di Bper, poi, per il consigliere delegato e direttore generale non è cambiato nulla negli ultimi mesi. «Come sapete siamo target, quindi siamo soggetti a passivity rule. Il Consiglio di amministrazione si è espresso in modo chiaro il 12 di febbraio post annuncio dell’Ops. Questo è il giudizio del Cda e questo è il giudizio al quale rimando».
Riguardo ai rilievi della Bce, chiarisce che l’adeguamento è in corso e non avrà impatti economici: «È normale che in ogni ispezione si proceda gradualmente a un allineamento alle aspettative della Bce. Le raccomandazioni sono in parte ancora in fase di lavoro, ma non avranno conseguenze sul conto economico». Infine, sulle relazioni con la vigilanza europea, Pedranzini ha sottolineato: «Il rapporto con la Bce è costante. Siamo sotto la sua supervisione dal 2014 e continuiamo a confrontarci in modo costruttivo».
La Banca centrale europea ha acceso i fari sulla governance della Bps imponendo alcune precise prescrizioni per ovviare alle «gravi e significative carenze» rilevate con un’ispezione di sei mesi, tra l’ottobre 2022 e aprile 2023, sul rischio di credito. Queste, in sintesi, le richieste: potenziare la struttura e il funzionamento del livello dirigenziale, affidandosi alla valutazione di un advisor esterno che indichi come evitare la concentrazione di responsabilità e poteri nelle mani di pochi dirigenti, ma anche assicurare un’adeguata separazione e chiare responsabilità tra le funzioni dirigenziali chiave migliorando la sorveglianza dei processi decisionali.
La Popolare di Sondrio ha replicato, sempre nella giornata di lunedì, affermando che «ha da tempo avviato azioni e misure di rimedio che completerà nei tempi previsti e che la Bce si è riservata di valutare nel tempo in ragione della loro concreta efficacia ed implementazione». L’istituto sondriese ha inoltre ricordato che degli sviluppi dell’ispezione si è dato conto a partire dal bilancio 2023. «Qualora, al termine delle interlocuzioni con la Bce, le posizioni creditorie dovessero essere riclassificate come crediti deteriorati - ha proseguito la nota della Popolare -, tale circostanza non comporterebbe comunque la rilevazione di significativi effetti aggiuntivi a conto economico rispetto a quelli già contabilizzati, posto che la banca ha già provveduto ad incrementare il relativo rischio di credito nel corso dell’esercizio 2023 in linea con le richieste dell’Autorità di vigilanza».
Nel frattempo ieri la Bps ha fatto sapere di aver collocato con successo presso investitori istituzionali, italiani e internazionali, una nuova emissione di covered bond per un importo benchmark pari a 500 milioni di euro e durata di 5 anni. Il collocamento è stato realizzato nell’ambito del programma di obbligazioni bancarie garantite da cinque miliardi di euro, assistito interamente da mutui residenziali.
«L’operazione ha riscosso un forte interesse da parte del mercato, con richieste che durante la fase di esecuzione del mandato hanno raggiunto un ammontare complessivo superiore a 1,2 miliardi di euro. Le sottoscrizioni finali si sono distribuite in maniera pressoché uguale tra gli investitori istituzionali esteri e quelli domestici. La forte domanda registrata durante il collocamento ha consentito di abbassare il livello dello spread - inizialmente annunciato a +57 punti base sul tasso mid swap a 5 anni - fino al livello finale di +51 punti base», ha spiegato l’istituto in una nota.
Il titolo, collocato con un prezzo di emissione stabilito a 99,623%, cedola fissa annuale pari al 2,75% e scadenza 21 maggio 2030, sarà quotato presso il mercato Mot di Borsa Italiana. Il rating atteso dell’obbligazione da parte di Fitch Ratings è pari a AA.
La data di regolamento dell’operazione è prevista per mercoledì 21 maggio.
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