
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 06 Marzo 2014
Le spese pazze al Pirellone
Chiusa l’inchiesta a Milano
Tra gli indagati ci sono gli ex Bordoni e Costanzo e l’attuale consigliere e sottosegretario Parolo
La Procura contesta 3,4 milioni di euro di rimborsi illeciti, 32mila euro quelli dei valtellinesi
Sondrio
Poco meno di tre milioni e mezzo di euro, accusa di peculato e truffa per 55 consiglieri e nove ex assessori.
La Procura di Milano ha chiuso, dopo poco più di un anno, l’inchiesta sulle cosiddette spese pazze, ma regolarmente rimborsate dal Pirellone. I soldi pubblici che sarebbero stati spesi illecitamente ammonterebbero a 3,4 milioni di euro, più o meno equamente spartiti tra tutti gli indagati.
Il caso coinvolge tre volti noti della provincia di Sondrio: Giovanni Bordoni rientrato nell’indagine per i conti a partire dal 2008 quando era stato eletto al Pirellone con Forza Italia; Angelo Costanzo, eletto nelle file del Pd ma che aveva dovuto lasciare l’incarico per incompatibilità con il ruolo di membro del cda di Aler e Ugo Parolo, consigliere della Lega Nord, unico a rivestire ancora un ruolo al Pirellone dove, oltre ad essere consigliere, è anche sottosegretario alla presidenza.
Bordoni e Costanzo erano già stati sentiti dagli inquirenti ai quali si erano presentati con le pezze giustificative richieste, mentre Parolo non aveva risposto all’invito della Procura seguendo il consiglio del suo partito.
Le contestazioni nel caso dei due esponenti dei partiti di maggioranza a Milano riguardano conti a cinque cifre: 14.844,95 euro nel caso di Bordoni - inizialmente la contestazione era stata di 54mila euro -, 14.451,59 per Parolo.
Per quanto riguarda l’ex consigliere Costanzo i rimborsi contestati ammontano a 3.175,40 euro.
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