
Homepage / Lecco città
Martedì 26 Marzo 2013
Lecco, Brambilla striglia
«Il Pdl non è un autobus»
Interviene il commissario del partito sul caso dei quattro che dopo la parentesi elettorale in Fratelli d'Italia tornano all'ovile accolti a braccia aperte da Nava e da Piazza. «Non siamo soliti rubare i candidati ai partiti alleati»
Il riferimento è ai quattro che dopo la parentesi elettorale in Fratelli d'Italia, qualche giorno fa hanno chiesto di rientrare nel partito accolti a braccia aperte da Daniele Nava e Mauro Piazza. I quali - è sottinteso nelle parole dell'onorevole - non hanno titolo per accogliere o respingere chicchessia.
«Se il partito non è un autobus, non è nemmeno un circo», replica sferzante il consigliere regionale Piazza a dimostrazione che la frizione tra i due Pdl lecchesi ha raggiunto livelli intollerabili.
Vito Carlo Rella, Salvatore Miceli, Alfredo Rusconi e Gianpiero Conti (quest'ultimo non citato dal commissario) vogliono fare marcia indietro? Devono sapere che «il Pdl di Lecco non è interessato in quanto siamo soliti non “rubare” i candidati dei partiti alleati e con cui costruiamo un percorso comune», manda a dire la Brambilla. Del resto, aggiunge, «il giorno che questi signori hanno deciso di lasciare il Pdl, rilasciando peraltro dichiarazioni di forte critica e non condivisione degli obiettivi statutari del nostro partito, hanno scelto di intraprendere un'altra strada. Liberissimi di farlo, ma un partito non è un autobus».
Il presidente della Provincia Nava però fa notare: «Abbiamo tanti esempi che smentiscono la rigidità sbandierata, se serve, come un valore. Penso a Dario Gandolfi, per esempio, espulso e poi riammesso, per non parlare del caso del comasco Sergio Gaddi che l'anno scorso ha fatto campagna contro il sindaco del Pdl, e dal Pdl quest'anno è stato addirittura candidato alla Camera».
Il tiro alla fune in corso nel partito lecchese si gioca anche sul piano dell'organizzazione. Il commissario Brambilla, nominata dai vertici del partito a sostituire il coordinatore provinciale dimissionato (per forza) Piazza, è «un partito “aperto”, in cui tutti possano trovare attenzione e coinvolgimento». Nel suo disegno è suddiviso in dipartimenti, incaricati dell'organizzazione, referenti locali e un comitato. «Tutti incarichi da assegnare cercando di dare voce alle diverse anime», assicura Brambilla con atteggiamento inclusivo e unitario, per poi aggiungere: «Con me non esisterà certo la logica delle poltrone e delle spartizioni di potere». Logica intestata a Piazza, Nava e compagnia. Che continuano a difendere lo spazio del direttivo «democraticamente eletto nel congresso dell'anno scorso».
«Abbiamo proposto a Brambilla di continuare a lavorare con gli organismi esistenti, con tutte le integrazioni che crede da qui al congresso - dice Piazza - Risposta insufficiente. Intanto il caso del Pdl di Lecco è finito sui tavoli regionali. Ne ho parlato con Mantovani: si cerca una soluzione per fare meno danni possibile al partito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA