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Mercoledì 16 Gennaio 2013
Lecco, condannato il prefetto
Codurelli: «Avevo ragione»
Due anni di reclusione al funzionario Paolino Maddaloni, che era stato destinato a Lecco dopo il trasferimento di Marco Valentini l'anno scorso e a aveva rinunciato dopo l'intervento dei parlamentari del Pd e dopo una lettera firmata da 33 sindaci del territorio. Era indagato per collusione con la camorra
Era stato assegnato a Lecco, nel marzo dell'anno scorso, chiamato a succedere a Marco Valentini, trasferito a Grosseto. Ma subito s'era levata la voce dei parlamentari Lucia Codurelli e Antonio Rusconi del Pd che avevano espresso perplessità per questa nomina: il funzionario infatti risultava indagato per collusioni con la camorra, una circostanza allarmante tanto più in seguito all'emergere di infiltrazioni mafiose nel Lecchese. Così per tutelare l'interesse pubblico Codurelli aveva presentato un'interrogazione parlamentare.
Questa condanna arriva ora come la «conferma che la convinta battaglia portata avanti dalla sottoscritta nel ritenere inappropriata la sua nomina a prefetto di Lecco era più che giusta e sacrosanta - commenta la deputata Codurelli - . Insieme a tanti colleghi e a tanti sindaci del territorio abbiamo portato avanti una battaglia per la legalità, ancor più e lo ribadisco, come feci all'epoca, che è inaccettabile per un rappresentante del Governo, ma questo deve valere per tutti i rappresentanti delle istituzioni, rimanere in servizio o in carica, a fronte di un'opaca integrità morale. È per questo giusto e doveroso che tali personaggi vengano sospesi dal servizio e non ricollocati altrove come si era prefigurato per l'allora prefetto Maddaloni».
Anche trentatrè sindaci del territorio, preoccupati, avevano firmato una lettera al ministro dell'internomanifestando dubbi sull'opportunità che a Lecco venisse assegnato un prefetto di non comprovata moralità. E le pressioni erano andate a buon fine: Maddaloni aveva rinunciato chiedendo al ministro di essere assegnato a un altro incarico.
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