Lecco: crisi e paura

spingono il risparmio

L’incertezza e il bisogno di sicurezza cambiano i comportamenti: consumi in calo del 12% in un anno

Si accantona e si investe soprattutto in strumenti finanziari prudenti come le obbligazioni

LECCO

I redditi arretrano, le famiglie reagiscono comprimendo i consumi e intaccando gli accantonamenti per il futuro. Ma l’anno appena trascorso, col calo dei consumi segna una nuova ripresa del risparmio voluto a suon di rinunce pur di recuperare sicurezza nel futuro.

La stessa leva, assicurano gli analisti della Camera di commercio di Monza che sull’argomento ha appena diffuso l’indagine “Famiglia e fiducia”, sarà al primo posto dei propositi per il 2014.

Per i lecchesi la tendenza è confermata dai dati specifici dell’Osservatorio del risparmio promosso da Unicredit e Pioneer Investment: «A Lecco – dice il responsabile commerciale per la Lombardia Nord di Unicredit, Luciano Binda – il risparmio aumenta ma i consumi non crescono. Nonostante negli ultimi tempi si registri un cauto ottimismo sullo stato dell’economia nazionale, i risparmiatori lecchesi sono cauti e mettono da parte quel che possono comprimendo i consumi, che a Lecco nell’ottobre 2013, rispetto al 2012, sono scesi del 12%».

Così, spiega, in tutta la provincia la propensione al risparmio sul reddito disponibile è cresciuta dall’8,7 del 2012 al 9,4% del 2013, «considerando – aggiunge Binda – un reddito disponibile invariato».

Nelle filiali lecchesi della banca il risparmio è cresciuto del 3% in un anno e sulla sua gestione «i lecchesi hanno adottato una strategia conservativa, con forte componente liquida e obbligazionaria – dice Binda – che sfiora il 54% e che ha consentito di preservare lo stock della ricchezza in una situazione di mercati non favorevoli».

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