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Sabato 18 Giugno 2011
Lecco: dall'est per rubare
i motori delle barche
Arrivavano dall'Ucraina per raggiungere tutte le località rivierasche della Lombardia e rubare costosi motori fuoribordo di imbarcazioni ormeggiate nel lago. Colpi su commissione, sospettano i carabinieri, per un giro d'affari di tutto rispetto.
Ma due presunti ladri di motori di barche sono stati beccati l'altra notte dai carabinieri del comando provinciale di Lecco del capitano Francesco Motta, a bordo della motovedetta, dopo un appostamento effettuato a Parè di Valmadrera. Per uno è scattato l'arresto immediato. Si tratterebbe di Bordian Michailo, 20 anni, ucraino, così almeno ha detto di chiamarsi ai militari. Ma ci sono dubbi anche perché al momento dei controlli ha fornito un documento falso con false generalità rumene. Il clandestino ed è stato arrestato con l'accusa di ricettazione di documenti falsi, guida senza patente e possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso. L'udienza di convalida dell'arresto si terrà oggi alle 9.30. Il complice invece, R.P. 33 anni, ucraino in regola con il permesso di soggiorno e residente a Sesto San Giovanni, è stato denunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e possesso ingiustificato di attrezzi alterati. Come detto a scoprire due membri di queste bande dell'est che si sospetta specializzate in furti di motori fuoribordo per imbaracazioni, sono stati i militari del comando provinciale. Il capitano Francesco Motta insieme al maresciallo Vito Cavallo, che è attualmente al comando dell'aliquota Radiomobilie, ha fornito i primi risultati ancora in corso. “Da tempo stavamo seguendo il problema dei furti di motori di barche e motoscafi. Perché da Parè fino a Colico, ma anche negli altri laghi della regione, si è registrato un aumento di furti di questo tipo – ha spiegato il capitano - L'ultimo caso che ci riguarda è avvenuto pochi giorni fa a Colico, mentre due mesi fa al valico di Trieste sono stati individuati altri ucraini che trasportavano oltre confine, motori rubati. C'era la certezza che ad agire fossero bande specializzate provenienti in particolare dall'est Europa”. E quanto successo nella notte tra giovedì e venerdì a Parè, ha confermato questi dubbi. “L'equipaggio della motovedetta dell'Arma era impegnato sul lago nell'ambito di controlli mirati. E i militari a bordo sono stati insospettiti dalla presenza a riva di un furgone “Fiorino” di colore bianco con a bordo un uomo. A quel punto si sono appostati per alcune ore per seguire i movimenti sospetti dell'uomo”. La targa del mezzo è risultata “pulita”, ovvero non segnalata nell'area Schengen e di proprietà di un ucraino che risulta sconosciuto alle Forze dell'Ordine. Ma quando i carabinieri anche con l'ausilio del personale del Norm hanno controllato il guidatore è emerso che aveva documenti falsi. E quindi è scattata la perquisizione. E' stato individuato il complice che stava riposando all'interno del mezzo, e sono stati trovati numerosi attrezzi come cesoie cacciaviti, chiavi alterate,un tubo per aspirare a benzina, un telo copri motore che fanno presumere che i due stavano per colpire.
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