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Domenica 02 Dicembre 2012
Lecco, festa di San Nicolò
nel segno dell'austerità
Cerimonia senza sfarzo per le benemerenze, neppure l'albero di Natale al Teatro della Società, e posti vuoti in sala. L'esortazione di Brivio: «Insieme ce la faremo»
Una mattinata all'insegna dell'austerità. Una cerimonia senza sfarzi, neppure l'albero di Natale al Teatro Sociale, sostituito da un piccolo e semplice presepe. Niente folla, e a differenza degli anni passati quando bastavano dieci minuti di ritardo per restare fuori, ieri c'erano alcune poltroncine vuote che non sono passate inosservate.
Nonostante tutto la manifestazione ha riscosso tanti applausi. Il discorso del sindaco è stato molto gradito dal pubblico presente. «Di fronte a una domanda così impegnativa e ambiziosa, il primo passo fondamentale è riconoscerci, tutti insieme, come città».
Il sindaco ha ricordato l'operosità dei lecchesi. «Lecco è cresciuta sulla capacità di sacrificio e dedizione della sua gente declinata nel lavoro e nella capacità di intraprendere, sul saper donare e accogliere gli altri con generosità».
La mattinata si era aperta in basilica con le parole di sprono del prevosto monsignor Franco Cecchin: «La nostra città si fa sempre più buia e grigia. La gente diventa ogni giorno più egoista e litigiosa. Si è persa la gioia del vivere, si è persa la speranza che è la virtù che dà forza al nostro credere, al nostro amare».
Quattro i benemeriti: Renato Frigerio, Umberto "Tino" Fumagalli, Giansisto Gasparini e Giorgio Mazza.
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