Lecco: per Idrolario la grana
dello smaltimento dei fanghi

Nuova grana per Idrolario: il Tar ha stoppato l'affidamento alla società bergamasca Ecotras del servizio di smaltimento dei fanghi, accogliendo il ricorso presentato dalla milanese Cre che in un primo momento aveva vinto la gara europea di cui le due imprese sono state le uniche partecipanti.

g.morassi

LECCO - Un'altra grana per Idrolario il cui consiglio di amministrazione presieduto da Ermanno Buzzi è finito nel mirino di una decina di sindaci insoddisfatti che nell'assemblea dei soci (65 Comuni della provincia di Lecco), fissata il 30 giugno, chiederanno conto di una gestione ritenuta insoddisfacente. Il Tar ha stoppato l'affidamento alla società bergamasca Ecotras del servizio di smaltimento dei fanghi, accogliendo il ricorso presentato dalla milanese Cre che in un primo momento aveva vinto la gara europea di cui le due imprese sono state le uniche partecipanti. Cosa è successo? Perché l'appalto da tre milioni e mezzo vinto dalla Cre è stato poi affidato all'altra impresa? Spiega il presidente di Idrolario: "Nella documentazione presentata dalla Cre non risultava la partecipazione di nessuna società straniera. Abbiamo chiesto integrazioni ed è emerso che invece figurava anche una società del Lussemburgo. A questo punto è diventato necessario per noi richiedere un parere legale perché questa evidenza non era stata dichiarata". La Cre, dice Buzzi, ha presentato poi un atto notarile nel quale è stato eliminata la società lussemburghese che non compariva nella documentazione presentata per la partecipazione alla gara. Ma l'avrebbe fatto dopo. Troppo tardi. Nel frattempo Idrolario ha affidato l'appalto alla Ecotras "che tra l'altro - aggiunge Buzzi - già effettuava il servizio smaltimento dei fanghi prima che Idrolario diventasse gestore del servizio idrico integrato". Il Tar però ha concesso la sospensiva all'azienda ricorrente: tutto fermo, in attesa di chiarimenti di merito. A giorni Idrolario deciderà se fare a sua volta ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar. Una vicenda spiacevole e costosa che complica non poco la gestione del servizio e che si aggiunge al lungo elenco di malumori che agitano molti sindaci.

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Lunedì 20 Giugno 2011

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