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Sabato 29 Novembre 2025
Lecco, il Partito Popolare del Nord punta su crescita e autonomia
Durante il congresso sono state discusse misure per abbattere il costo dell’energia, incentivare la crescita delle imprese e favorire scelte di qualità sull’immigrazione
Lecco
«Siamo figli dello sforzo enorme dei nostri padri che hanno dato vita al miracolo economico. Abbiamo il dovere di fare in modo che questa condizione di benessere prosegua». Si propone come «il partito della crescita» la nuova creatura politica di Roberto Castelli, ovvero quel Partito popolare del nord che a Lecco ieri ha celebrato il suo primo congresso politico – economico aperto proprio dalle parole dell’ex ministro della Giustizia.
L’incontro, intitolato “Oltre i centralismi di Roma e di Bruxelles: progettare il futuro del Nord sullo scenario internazionale”, ha visto la partecipazione di rappresentanti di movimenti autonomisti provenienti da tutto il settentrione ed è stata anche l’occasione per confermare un’indiscrezione che circolava da tempo. «Il Partito popolare del nord si presenterà alle comunali di Lecco – ha spiegato Francesca Losi, candidata sindaco del sodalizio – per riportare la parola “nord” sulla scheda elettorale in un capoluogo di provincia. Io sarò candidata sindaco: questa è la mia città, la conosco molto bene. Sarò l’unica candidata donna, quindi incarnerò il punto di vista di una lavoratrice, nonché una madre di famiglia, che vive questa città. Credo sia necessario che il Comune spinga molto di più sull’identità di Lecco anche a livello culturale e turistico, in particolare per quanto riguarda la sua natura di “città manzoniana”. Bisogna spingere per la riqualificazione dell’intero itinerario manzoniano e la tutela del nostro paesaggio».
Al centro del congresso, svoltosi nell’auditorium di palazzo Falck, c’erano tuttavia tematiche di carattere nazionale. «Questa mattina – ha spiegato Castelli – abbiamo messo a punto la strategia per la raccolta firme su alcuni disegni di legge di iniziativa popolare che abbiamo lanciato, in particolar modo per quanto riguarda la legittima difesa e per un sistema scolastico regionale. Il pomeriggio, invece, è incentrato sull’economia. Il nostro benessere è legato all’industria che oggi è in gravissima crisi. Sono trenta mesi che la produzione industriale non cresce. Secondo noi ci sono dei problemi di fondo, legati in particolare alla concorrenza sleale dall’estremo oriente». Ad illustrare la politica economica del Partito popolare del nord è stato Luigi Marino, già senatore e presidente nazionale dell’Alleanza delle cooperative.
«La crescita del Pil è essenziale per mantenere adeguati livelli di qualità della vita – ha sottolineato Marino -. Quest’anno, però, cresceremo tra lo 0,4% e lo 0,5% nonostante i fondi del Pnrr. La produzione industriale sta calando da tre anni». Tra le proposte del Partito popolare del nord per far ripartire la crescita economica ci sono misure per abbattere il costo dell’energia, incentivare una crescita della dimensione media delle imprese italiane, premiare il merito e favorire scelte di qualità sull’immigrazione.
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