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Venerdì 03 Maggio 2013
Lecco, i parlamentari?
Tutti uniti contro i tagli
Gli eletti lecchesi, meno Michela Brambilla, sono intervenuti all'incontro a Villa Locatelli: la Provincia ha chiesto aiuto per scongiurare l'ulteriore decurtazione di 911 mila euro prevista nell'ultimo decreto Monti. Dal Pd alla Lega al Pdl: al di là delle appartenenze fronte comune per salvare i servizi ai cittadini
L'esempio del presidente della Provincia Daniele Nava serve a dimostrare che gli enti nel mirino dei tagli non sono tutti uguali e che l'ultimo «sciagurato» decreto del governo Monti non solo non ne ha tenuto conto, ma ha facilitato le Province di Napoli e Caserta con uno scontone sui tagli - occhio di riguardo per l'annoso problema smaltimento rifiuti - che ha avuto come risultato quello di penalizzare gli enti virtuosi. Come Lecco, appunto, che si è vista appioppare un taglio ulteriore di 911 mila euro.
I parlamentari riuniti ieri a Villa Locatelli, al capezzale dell'ente sul punto di morire per asfissia, hanno manifestato tutti la stessa sensibilità. Dal Pd al Pdl alla Lega, tutti d'accordo sul fronte comune per scongiurare l'approvazione così com'è del decreto del 6 aprile che dà il via libera alla pubblica amministrazione per pagare le imprese (buona cosa, peccato che Lecco che ha cominciato a saldare i suoi debiti a gennaio non vedrà riconosciuto questo sforzo nello scomputo dal Patto di stabilità), ma che ha anche introdotto nuovi criteri per i tagli a tutto danno di molte Province.
Il senatore Paolo Arrigoni (Lega) i deputati Gianmario Fragomeli e Veronica Tentori (Pd), l'onorevole Raffaello Vignali (Pdl) hanno risposto all'appello. Tutti parlamentari eletti nei collegi lecchesi o con legami con Lecco. Mancava solo l'onorevole Michela Vittoria Brambilla che inviato una nota nel pomeriggio.
I parlamentari si impegneranno a sostenere gli emendamenti di modifica per ridurre il taglio previsto da un miliardo 200 milioni a 900 milioni di euro: una boccata d'ossigeno, quei 300 milioni recuperati, che per Lecco potrebbe tradursi in una sensibile riduzione del taglio da 911 mila euro a 300 mila. «E con 300 mila euro in meno si può ancora ragionare», ha osservato l'assessore al bilancio Ennio Fumagalli.
Indipendentemente dalla fine che faranno gli enti Provincia - condannati a morte pare nel giro di tre mesi - il problema infatti, come è stato rilevato, è come salvare i servizi essenziali forniti ai cittadini, ora a rischio. E pare che i margini per intervenire e spuntarla ci siano tutti.
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