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Mercoledì 18 Gennaio 2012
Lecco: studenti fuori sede
Sono troppi gli affitti in nero
Problema affitti in nero: a farne le spese, in città, sono anche gli studenti universitari. Sono numerosi i ragazzi che arrivano a Lecco per frequentare i corsi di laurea attivati al Polo territoriale del Politecnico di Milano, provenienti non solo dall'Italia, ma anche da diversi Paesi del mondo. E spesso i proprietari di alloggi ne approfittano.
Sono davvero numerosi i ragazzi che arrivano a Lecco per frequentare i corsi di laurea attivati al Polo territoriale del Politecnico di Milano, provenienti non solo dall'Italia, ma anche da diversi Paesi del mondo. I luoghi di origine sono molteplici: prevalentemente l'Iran, ma anche Turchia, Cina, Serbia, Australia, Federazione Russa, Africa, America centrale e meridionale, subcontinente indiano e altri Paesi Europei.
Evidente la necessità, per tutti i futuri professionisti, di trovare una sistemazione per il periodo della loro permanenza nel Lecchese. Per rispondere alle loro esigenze, i vertici del Politecnico hanno stipulato - grazie a UniverLecco e alla Camera di Commercio - una serie di convenzioni con operatori privati, al fine di mettere loro a disposizione alloggi e camere nei quali stabilirsi per questo periodo. Si tratta di diverse decine di posti, tra la residenza di Malavedo e il "Ferrhotel", la residenze "San Martino" e il nuovo complesso di via Gorizia, fino alla possibilità di una collocazione provvisoria al Molinatto di Oggiono.
Tante soluzioni, che però non sono sufficienti per tutti gli studenti del Polo, i cui responsabili stanno lavorando ulteriormente in questa direzione con il nuovo campus, dove - oltre a uffici, aule e laboratori vari - si ricaveranno anche alloggi in grado di accogliere oltre 200 studenti.
Numerosi ragazzi, dunque, si rivolgono al mercato privato, con il rischio di incappare in contratti non particolarmente favorevoli. Lo sottolineano i segretari provinciali dei sindacati degli inquilini Sicet, Sunia e Uniat. «I più svantaggiati, quando si parla di affitto irregolare, sono gli studenti universitari - commenta Carmelo Orlando (Uniat) -. Quando in un unico appartamento vengono alloggiati 3 o 4 ragazzi, il canone incassato dal proprietario si impenna. Se invece l'immobile venisse assegnato ad una sola famiglia, la rendita sarebbe senza dubbio inferiore. Servirebbero maggiori controlli».
Dello stesso parere Mario Stoppini (Sicet): «Le principali "vittime" di questo malcostume sono gli studenti e gli extracomunitari, che spesso si accontentano della soluzione proposta. Tenteremo di fare anche a Lecco, per gli studenti del Politecnico, le iniziative proposte per città universitarie come Pavia, per tutelare i ragazzi».
Stessa linea anche per Enzo Bergamaschi, dell'Asppi (Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari). «Ad agevolare questa situazione è la mancanza di controlli - afferma -. C'è una fetta consistente di nero e riguarda spesso gli universitari, che si fermano per periodi limitati. Un trilocale a 1000 euro non si affitta, ma se si trovano 4 o 5 studenti disposti a spendere 300 euro a testa, una cifra per loro accessibile, ecco l'affare, ma solo per il proprietario, in quanto spesso a un importo di questo tipo non corrisponde una qualità adeguata dello stabile».
A chiudere il quadro della situazione affitti provvede l'indagine effettuata dall'Ufficio studi di Tecnocasa, uno dei principali operatori di intermediazione immobiliare. «Sul mercato delle locazioni - si legge nel documento - al momento si registrano richieste da parte di studenti (italiani e stranieri) presso il Politecnico che si trova a Pescarenico e da parte di lavoratori presso l'ospedale. Cercano soprattutto bilocali arredati e stipulano spesso contratti di tipo transitorio. Si nota nei potenziali inquilini una maggiore attenzione all'arredamento dell'immobile. Per un bilocale arredato si chiedono canoni medi di 450 euro al mese».
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