Franati cinque metri cubi di sassi che sono stati contenuti dalle reti paramassi presenti nel vallo. Schiripo (dirigente del Comune): «Nessun pericolo ma ora i sensori analizzeranno il fenomeno»
Una frana, fortunatamente di piccole dimensioni, si è verificata sul San Martino con 4-5 metri cubi di detriti e roccia che sono finiti nel vallo e sono stati contenuti dalla rete paramassi, senza causare danni.
L’area, tristemente nota in passato per altre tragiche frane, è oggi ben protetta oltre che attentamente monitorata con una serie di sensori piazzati dall’Istituto Politecnico che registrano i movimenti franosi.
Il distacco si è verificato sabato mattina, in un orario compreso fra le 8 e le 9: sul posto, una volta ricevuta la segnalazione, si sono dirette due squadre Saf (Nucleo speleo alpino fluviale) dei vigili del fuoco del comando di Lecco e gli agenti della polizia locale: i pompieri e gli agenti hanno potuto verificare come il distacco abbia interessato 4 - 5 metri cubi di detriti all’altezza del terzo traliccio dell’Enel. La frana non ha avuto conseguenze: i sassi non sono finiti all’esterno, non hanno raggiunto le strade, la ferrovia o le abitazioni di via Stelvio.
Il tecnico
«L’episodio franoso non ha causato danni - tiene a precisare Antonio Schiripo, dirigente del Comune di Lecco del settore Protezione civile - Diciamo che rientra nell’ambito del movimento fisiologico della montagna dovuto all’escursione termica tra notte e giorno. Detto questo, ora è iniziata una seconda fase che va oltre l’emergenza ma che riguarda lo studio di questo fenomeno attraverso i sensori per la raccolta dati che sono stati posizionati dal Politecnico e che registrano tutti i movimenti franosi della montagna. In buona sostanza, i tecnici passeranno al setaccio tutti i dati raccolti per capire se quanto avvenuto nella mattinata si possa classificare come un caso episodico o se possa essere un segnale di un movimento più ampio della montagna. Devono capire se si sia trattato di quello che in gergo tecnico viene definito un evento precursore».