
Cronaca / Tirano e Alta valle
Venerdì 10 Agosto 2018
L’Orlando furioso e gli studi di Rajna
Mostra sul filologo a palazzo Besta
Con l’inaugurazione di domani a Teglio terminano le manifestazioni legate al poema di Ariosto. Un sentito omaggio allo studioso che lavorò sulle fonti.
Con la mostra “Pio Rajna e Le fonti dell’Orlando furioso”, che sarà inaugurata domani alle 10,45, si concludono a palazzo Besta di Teglio le manifestazioni legate al quinto centenario della prima edizione del poema di Ludovico Ariosto. Il Comitato nazionale istituito dal MiBAC e presieduto da Lina Bolzoni ha voluto così onorare il grande studioso valtellinese (Sondrio 1847- Firenze 1930), autore di un’opera innovativa che rimane un punto di riferimento essenziale negli studi ariosteschi.
«Apparsa nel 1876, gli era stata commissionata espressamente da Giosué Carducci in occasione del quarto centenario della nascita del poeta - spiega lo scrittore Ernesto Ferrero, membro del Comitato -. All’epoca il trentenne Rajna, studente prodigio al Collegio Ghislieri di Pavia e alla Normale di Pisa, era già un affermato studioso dei cicli cavallereschi europei, e nessuno meglio di lui, a giudizio del Carducci, avrebbe potuto ricostruire il ricco tessuto culturale da cui nasceva un capolavoro che appariva come l’ultimo, splendido anello di una lunga catena, ricco di riferimenti alla cultura classica, e in primo luogo a Ovidio e Virgilio. Tra i padri fondatori della filologia italiana, glottologo e dialettologo, docente per quarant’anni all’Università di Firenze, senatore del Regno dal 1923 per meriti scientifici, Rajna si definiva modestamente “ricercatore di origini”, ma godeva di fama europea ed era al centro di una rete di amicizie professionali e personali che comprendeva, oltre a Carducci, il cardinale Achille Ratti, poi papa Pio XI (cui lo accomunava la passione per l’alpinismo), D’Annunzio e il filologo francese Gaston Paris. Eugenio Montale, che lo conobbe al Gabinetto Vieusseux (“fui preso da un fulmine”), lo ricorda in una sua poesia del 1974 come “un esemplare di ciò che fu l’homo sapiens/ prima che la sapienza fosse un peccato”».
Il prezioso ciclo di affreschi cinquecenteschi ospitati nel Salone d’onore di palazzo Besta, che raffigurano ventuno episodi del Furioso si offre come la cornice ideale per accogliere i suggestivi materiali della mostra: i libri su cui Rajna ha lavorato con le sue annotazioni autografe, documenti, lettere, fotografie, articoli, ritratti, disegni, caricature, cimeli, abiti e oggetti d’uso quotidiano, che restituiscono anche la dimensione umana e famigliare del grande studioso, rimasto legatissimo alla sua terra. Il percorso espositivo si sviluppa in quattro sezioni su cinque sale del piano nobile di palazzo Besta, partendo dall’Orlando furioso nel Salone d’onore, per proseguire nelle tre stue con i dipinti, gli studi di filologia romanza, un focus su viaggi, leggende, montagne e dialetti, e infine nella Sala Torre con i ricordi di famiglia.
La mostra, iniziativa del Comitato nazionale dell’Orlando Furioso, è organizzata dall’associazione Bradamante in collaborazione con il Mibac, Polo museale regionale della Lombardia e il Comune di Teglio, e con il patrocinio dell’Accademia della Crusca e del Cai. È visitabile fino al 16 settembre, da martedì a sabato (10-13; 14-17) e la domenica 8-14). All’inaugurazione dopo i saluti del direttore di palazzo Besta, Flora Berizzi, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Teglio, Laura Branchi, interverranno Ernesto Ferrero, membro del Comitato nazionale, e Adele Dei, docente di Letteratura italiana nell’Università di Firenze.
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