
Lupi e orsi fra di noi: aumentano gli avvistamenti a Lecco e Sondrio
I numeri nel nuovo rapporto regionale grandi carnivori. Zamperini: «Bisogna intervenire»
Sempre più vicini alle case, ai pascoli, alle persone. I grandi carnivori stanno cambiando la geografia della fauna lombarda. Lo conferma il rapporto grandi carnivori 2025, presentato in Commissione Speciale Montagna di Regione Lombardia, che fotografa con dati precisi una realtà in rapida evoluzione: lupi e orsi sono sempre più presenti anche fuori dalle zone alpine, e toccano da vicino le province di Lecco e Sondrio.
Nel solo 2024, sono stati registrati 2.019 segnali di presenza del lupo, più del doppio rispetto al 2023. Le unità riproduttive – branchi e coppie – sono aumentate a 28. L’orso bruno, a sua volta, è stato rilevato 78 volte, in crescita rispetto ai 70 avvistamenti dell’anno precedente. Si stima che tra 8 e 13 esemplari abbiano frequentato la Lombardia nel 2024.
Ma oltre ai numeri, c’è una novità importante: non si tratta più solo di presenza in montagna. «Lupi e orsi non si limitano più alle aree rurali – spiega Giacomo Zamperini, presidente della Commissione Montagna – ma oggi compaiono anche in pianura e perfino vicino ai centri abitati. La convivenza è possibile, ma serve una gestione seria e vicina alle persone, che non possono sentirsi abbandonate».
Zamperini sottolinea che la convivenza non è solo una sfida ambientale, ma anche sociale: «Sebbene non ci siano stati incidenti gravi, la diffusione di questi animali comporta un rischio reale per chi lavora nei campi o alleva animali. Finalmente, dopo il declassamento dello status di protezione del lupo a livello europeo, possiamo parlare concretamente di piani di gestione anche in Lombardia».
Lecco e Sondrio tra le aree più coinvolte
Le province di Sondrio e Lecco sono al centro delle attività di prevenzione e controllo. Solo a Sondrio, nel 2024, si sono contati 17 interventi coordinati da Ersaf per ridurre i rischi legati alla presenza del lupo. A Lecco, la squadra cinofila antiveleno ha lavorato in sette operazioni, una delle quali per un caso confermato di esca avvelenata.
Anche i danni economici legati alla fauna selvatica sono in crescita. In tutta la Lombardia, nel 2024 sono state presentate 123 richieste di indennizzo per danni causati da lupi e orsi, per un totale di 77.780 euro. Le province più colpite sono Brescia, Bergamo, Como e Sondrio, dove il 77% delle perdite ha riguardato pecore e capre.
Più controlli e tecnologie per la convivenza
Per rispondere a una situazione in evoluzione, la Regione ha introdotto nuovi strumenti. Accanto all’importante lavoro delle unità cinofile antiveleno, è attiva da quest’anno una squadra speciale di 12 carabinieri Forestali, formati per intervenire con dissuasori acustici e proiettili di gomma in caso di animali troppo confidenti o pericolosi.
In tutta la Lombardia sono oggi operativi 270 Carabinieri Forestali, organizzati in 70 nuclei provinciali. Dopo l’estate saranno avviati nuovi progetti, tra cui un’app per la raccolta delle segnalazioni da parte dei cittadini e l’utilizzo di radiocollari per monitorare gli spostamenti degli animali con maggiore precisione.
Un lavoro di squadra sul territorio
Zamperini ha concluso ringraziando l’assessore Gianluca Comazzi, Ersaf e il colonnello Alberto Ricci del comando regione carabinieri forestale Lombardia, «per la serietà, la presenza e l’ascolto delle esigenze dei territori».
«È solo con una gestione partecipata, che unisce dati scientifici, forze dell’ordine, istituzioni e comunità locali – ha detto Zamperini – che possiamo garantire una convivenza possibile e sicura tra uomo e natura».
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