Mandello: in Guzzi novant’anni fa

la prima linea di montaggio

La Guzzi aveva realizzato la sua prima catena di montaggio nel 1924, cioè esattamente novant’anni fa

MANDELLO

Spesso la Guzzi ha trovato risorse tecnologiche che l’hanno distinta rispetto alle aziende concorrenti.

Basta ricordare la galleria del vento, inaugurata nel 1950, o la pista di collaudo ancora visibile che permetteva alle moto specie alle piccole di non uscire sulle strade a fare i collaudi oppure i rulli dove testare le moto.

Ma la Moto Guzzi è stata tra le prime aziende motociclistiche in Europa a utilizzare la catena di montaggio.

La Guzzi aveva realizzato la sua prima catena di montaggio nel 1924, cioè esattamente novant’anni fa. E ancora oggi le moto della casa motociclistica di Mandello scendono ancora dalle linee di assemblaggio.

Negli anni Venti e Trenta le linee di montaggio erano dei grandi tavoli di legno dove l’operatore montava il suo o i suoi pezzi per la realizzazione del motociclo. Quindi in quel periodo era l’operaio che si muoveva mentre la moto restava ferma. C’è stata poi la fase dove la catena di assemblaggio era fatta in modo tale che l’operatore doveva camminare assieme alla moto montandola dall’inizio alla fine.

Oggi tutto è cambiato perché l’operatore è fermo nella sua “stazione” con un carrello di pezzi alle spalle che assembla sulla catena che scorre. Allora un operaio alla catena di montaggio, e qui parliamo degli anni del boom della casa motociclistica dell’Aquila, gli anni 50/60 doveva svolgere più funzioni spostandosi attorno al veicolo per assemblare diversi pezzi e spesso le linee stavano ferme diversi minuti per permettere queste operazioni.

Oggi in Moto Guzzi sono due le linee di montaggio che funzionano, moderne e di nuova generazione dove l’operatore può assemblare i vari pezzi senza dover rincorrere in caso di difficoltà e rallentamenti il veicolo in allestimento.

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