
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 23 Maggio 2016
Mariella Folli, una scuola nel suo nome
a primaria di Piateda è stata dedicata all’insegnante che ha combattuto a lungo la distrofia. Commosso il dirigente Quagelli: «La sua storia e il suo impegno civile sproneranno le giovani generazioni».
Mariella Folli, la donna del futuro. Questa l’emblematica defizione con cui il dirigente dell’Istituto comprensivo di Ponte in Valtellina, Pier Luigi Quagelli, ha definito sabato, nel corso della cerimonia di intitolazione della scuola primaria di Piateda, la tenace donna, affetta da distrofia muscolare, scomparsa nel 2014. Quagelli, ideatore dell’iniziativa di intitolarle la scuola come atto di ringraziamento per quanto fatto, ha letto un discorso che ha toccato le corde del cuore di tutti i presenti: gli studenti (che le hanno dedicato canti e parole), le autorità, i famigliari e gli amici, le associazioni.
«Mariella Folli, la sua storia, la sua vita rappresentano un esempio, un modello da prendere a riferimento, da proporre ai nostri bambini e ai nostri ragazzi – ha detto il dirigente -. So che quando si pensa a Mariella Folli viene spontaneo fare riferimento alla sua malattia, dopotutto l’ha segnata profondamente. Eppure lei stessa scrisse che “soffrire è un termine complicato da utilizzare. Il mio metro per valutare la sofferenza è rapportato al modo di sentirsi a livello mentale, ecco perché rispondo di star bene. A quel livello io sto bene”».
Mariella ha roso attiva la sua vita, seppure su una carrozzella e attaccata ad un respiratore. «I suoi sogni si sono riempiti di ingredienti semplici e vitali: il coraggio, il fare, gli altri, i bambini, la ricerca scientifica – ha proseguito -, rappresentazioni di una vita che trova il suo senso in un quadro di valori di alta moralità che viene declinato nel quotidiano. Mariella Folli era consapevole che, in un paese che dedica poche risorse alla ricerca scientifica e lascia emigrare molti dei suoi giovani talenti, occorre essere i primi a dare. Ha origine in questa consapevolezza il sostegno alle campagne di Telethon a cui dedica molte delle sue energie a partire dal 2008. E muovendo, guidata da questa prospettiva si appoggia alla grande intuizione di coinvolgere la scuola primaria e quindi i bambini».
Mariella aveva questa dote di comunicare ai bambini grandi emozioni e di aspettarsi che essi rispondessero alla fiducia che riservava loro. «Io credo che coltivasse dentro di sé la speranza che qualche alunno che aveva fatto partecipare ai laboratori di ricerca di T, ripagasse un giorno diventando a sua volta un giovane ricercatore – ha svelto Quagelli -. Sarebbe grande soddisfazione per noi tutti. Il tema del fare per gli altri è un altro tratto distintivo del suo pensiero, sapendo che la dimensione individuale si rafforza e trova vigore nell’associazionismo».
Per questo Folli ha contribuito a fondare nel 2010 la sezione di Sondrio dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare. E sul tema dell’integrazione, assumendo il titolo del progetto a simbolo, si fa portavoce della campagna “Abbattiamo le barriere architettoniche.”
Mariella Folli era consapevole che gli ostacoli fisici sono spesso impedimenti reali alla pienezza della vita sociale dei disabili, ma sapeva ancora meglio che le barriere da infrangere sono, soprattutto, culturali. «E con quest’atto di intitolazione della scuola primaria di Piateda a Mariella Folli la nostra comunità compie un passo significativo in direzione dell’integrazione».
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