
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 23 Maggio 2016
Melavì esclusa dal bando: il caso in mano a un legale
Ponte in Valtellina: secondo la Regione la colpa è del ritardo nella domanda. Per la società è dovuto a un intoppo informatico.
Suona come una vera e propria beffa quanto accaduto alla società agricola Melavì esclusa - per un problema di malfunzionamento informatico secondo quest’ultima, per un ritardo nella presentazione dell’istanza secondo la Regione - dal bando per il Piano di sviluppo rurale tanto atteso dai frutticoltori. È quanto, con una nota diramata ieri pomeriggio, ha comunicato il presidente di Melavì, Gian Luigi Quagelli.
«Con decreto n. 3913 del 5 maggio 2016 Regione Lombardia ha formalizzato l’esclusione di Melavì dalla graduatoria delle aziende ammesse a finanziamento sul bando della misura 4.1.01 “Incentivi per la redditività, competitività e sostenibilità delle aziende agricole” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – spiega il presidente -. Regione Lombardia ha motivato l’esclusione per ritardo nella presentazione della domanda».
In realtà i fatti si sono svolti diversamente secondo Melavì. «Innanzitutto Melavì ha presentato la domanda nei tempi previsti e secondo le modalità telematiche indicate dal bando – afferma Quagelli -. In secondo luogo, nella fase di immissione dei dati si è verificato un malfunzionamento del sistema informatico di Regione Lombardia, che ha impedito la corretta validazione della pratica».
«A fronte dell’anomalia nel sistema informatico, che la stessa Regione ha riconosciuto e che ha interessato altre ventisette aziende in tutta la Lombardia, ci si sarebbe aspettati e ci si aspetta ancora un atto amministrativo di validazione delle domande».
Domande nelle quali Melavì confidava da tempo. Finalmente era stata inserita la possibilità nel Psr di percepire fondi per i reimpianti dei meleti (in pratica veniva finanziata la palificazione ed eventualmente la copertura contro la grandine, mentre le piantine sarebbero rimaste a carico dell’agricoltore).
Ora arriva l’esclusione completa da ogni richiesta, in un momento difficile per tutti i settori, agricoltura compresa. Melavì non demorde. «Visto che si tratta di un investimento rilevante – conclude Quagelli - la società, sostenuta da Confcooperative dell’Adda quale associazione di rappresentanza del movimento cooperativo, ha interpellato un legale a tutela degli interessi dell’azienda e del settore melicolo valtellinese».
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