
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 22 Settembre 2016
Migranti per tutti, un massimo di 5 nei piccoli Comuni
Il piano messo a punto da Anci e Governo prevede questa quota sotto i 2.000 abitanti. Per le realtà più grandi 2,5 ospiti ogni mille residenti.
Basta all’accoglienza dei migranti solo per pochi. Mira a ridistribuire più equamente le presenze sul territorio il nuovo Piano nazionale d’accoglienza allo studio al Viminale e frutto del confronto, oltre che con il capo della Polizia, anche con l’Associazione nazionale dei Comuni (Anci).
Un piano che fissa dei paletti precisi che, se approvati - la firma sull’accordo ancora non c’è e oggi è in programma il direttivo dell’Anci-, avranno ricadute importanti anche sul territorio provinciale dove attualmente sono ospitati 673 migranti (750/760 la quota complessiva regionale) - cui aggiungerne 31 relativi al sistema dello Sprar - la cui concentrazione numerica maggiore ricade però soltanto su 8/9 Comuni.
Ecco dunque che, su sollecitazione dell’Anci, il Viminale pare aver individuato un nuovo metodo di distribuzione delle quote sulla base dei parametri demografici delle singole realtà municipali. Senza alcuna esclusione, i Comuni dovrebbero essere suddivisi in tre distinti gruppi: quelli sotto i 2.000 abitanti (47 in tutto in provincia di Sondrio), sopra i 2.000 (le altre 30 realtà che compongono il mosaico istituzionale valtellinese) e le città metropolitane. I comuni più piccoli dovrebbero arrivare ad ospitare un massimo di 5 migranti, 2,5 ogni mille residenti per quelli di fascia superiore e, invece, 1,5 ogni mille abitanti per le metropoli. Con un alleggerimento dunque dell’impegno chiesto alle città più grandi. Chi vorrà continuare a fare di più lo farà su base volontaria.
«Noi siamo per un sistema di accoglienza più ampio e per una distribuzione più diffusa per evitare l’ addensamento su poche realtà» aveva dichiaro il presidente dell’Anci Piero Fassino avanzando al Viminale la richiesta di un salto di qualità nel sistema dell’accoglienza. Un nuovo calcolo nelle quote dei migranti spettanti a ciascuna realtà che cambierebbe, e di molto, la geografia dell’accoglienza in provincia.
Attualmente, secondo i dati aggiornati forniti dalla Prefettura di Sondrio, sono ventidue i Comuni che ospitano i rifugiati, mentre nelle altre 55 realtà municipali non è stato accolto alcun migrante. E ancora, dei 47 Comuni più piccoli - quelli sotto i 2.000 abitanti - quelli interessati dall’accoglienza sono soltanto sette con concentrazioni, in alcuni casi, decisamente al di sopra di quanto ipotizzato dal piano nazionale al vaglio al Viminale.
Calcolando cinque migranti per ciascuna realtà, il contingente totale dovrebbe essere di 235 profughi, attualmente i soli sette comuni interessati ne ospitano 186 con un evidente squilibrio. In particolare sono Colorina con 87 ospiti a villa dei Tigli ed Aprica con i 56 distribuiti tra l’albergo Aurora e casa Negri, a reggere la gran parte del peso. Ma anche tra le realtà più grandi, fatto salvo il parametro dei 2,5 migranti ogni mille abitanti, ci sono situazioni di carico eccessivo.
Se anche l’accoglienza risulta più equilibrata rispetto ai Comuni più piccoli - il 50% sopra i 2.000 abitanti è interessato dall’accoglienza -, la distribuzione ancora non è omogenea. Oltre quota ci sono Delebio con 49 migranti, Ardenno con i suoi 58 ospiti, ma anche Cosio Valtellino, e la stessa città di Sondrio.Sotto soglia, invece, Chiavenna che dovrebbe ospitare fino a 18 migranti e che invece ne accoglie soltanto sette. In linea, seppur lievemente in eccesso, Morbegno e Tirano. Complessivamente i Comuni sopra i duemila abitanti fanno 140mila residenti, che significa, seguendo la logica dei 2,5 migranti ogni mille, un contingente di 305, mentre attualmente gli ospitati sono 506.
Il piano di accoglienza oltre alle nuove quote prevede anche una serie di incentivi. In particolare, i Comuni potranno aderire volontariamente allo Sprar (il sistema di protezione per richiedenti asilo cui in provincia hanno già aderito Sondrio, Morbegno, Montagna e Tirano), altrimenti subiranno i trasferimenti gestiti dai prefetti. Per chi aderirà allo Sprar, potrebbero arrivare deroghe al patto di stabilità per consentire nuove assunzioni necessarie per gestire l’accoglienza. E ogni Comune incasserà 50 centesimi al giorno a migrante a fondo perduto, soldi che saranno tolti dai 2,5 euro che ciascun ospitato riceve per le spese personali.
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