
Cronaca / Oggiono e Brianza
Martedì 03 Giugno 2025
Nameless chiude l’era di Annone, 90mila le presenze
Con l’ultima edizione alla Poncia, Nameless saluta il luogo simbolo che lo ha visto crescere e affermarsi a livello internazionale. 90mila le presenze in tre giorni. L’organizzazione annuncia il futuro “doppio Nameless” 2026, tra Barzio e Bione. «Non è un addio, ma un’evoluzione» spiega il fondatore Alberto Fumagalli, ora al lavoro per la prossima sfida.
Annone di Brianza
Con il calare delle ultime note e il riverbero dei bassi ancora sospeso sull’erba della Poncia di Annone, cala ufficialmente il sipario sull’edizione 2025 di Nameless. E anche su un’epoca, visto che questa sarà l’ultima volta che il festival abiterà l’area verde tra lago e montagne che per anni ne è stata casa e simbolo.
A confermarlo è Alberto Fumagalli, ceo e fondatore del festival: «Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati – ha commentato – cioè quello di fare un festival che fosse più bello da vivere rispetto all’edizione precedente». L’edizione 2025, articolata come di consueto su tre giornate, ha puntato su un modello di crescita qualitativa: meno folla disordinata, più attenzione all’esperienza, all’infrastruttura e al benessere degli spettatori. «Tutte le scelte che abbiamo fatto – ha spiegato Fumagalli – sono più rivolte al futuro ma vanno sempre nella stessa direzione: cercare di rendere l’esperienza sempre meno stressante per i nostri clienti».
Un obiettivo che, a detta dell’organizzazione, è stato centrato su tutta la linea. Anche i numeri lo confermano: 90mila presenze complessive nel weekend, con una media di 30mila ingressi al giorno. Un’affluenza costante e ben distribuita, gestita con efficienza grazie a una macchina organizzativa rodata. Il picco si è registrato nella giornata di domenica: «Senza dubbio è stata la più frequentata – ha confermato Fumagalli – Martin Garrix era l’artista di maggior richiamo e lo sapevamo da tempo». Il dj olandese ha chiuso la giornata di domenica con uno show ad alto impatto visivo e sonoro, catalizzando migliaia di presenze. Ma anche le altre giornate, sottolineano dal team Nameless, hanno registrato numeri e riscontri “ampiamente soddisfacenti”.
Quella appena conclusa è quindi un’edizione che segna un passaggio. Non solo per il successo confermato del format – che ormai è diventato un riferimento nazionale e internazionale nel circuito della musica elettronica e non solo – ma anche per lo scenario che si apre all’orizzonte. Il 2026, infatti, sarà l’anno del “doppio Nameless”, una nuova configurazione che prevede due eventi distinti, uno invernale a Barzio e l’altro estivo al Bione. I dettagli, però, restano per ora riservati: «Troppo presto – ha tagliato corto Fumagalli – Iniziamo a lavorarci da domani».
Anche quest’anno il Festival è stato completamente cashless e privo del sistema token. Gratuiti sono stati shuttle, navette, accesso ai parcheggi e distribuzione dell’acqua in tutta l’area del Festival. Sono stati poi dislocati diversi food points che hanno offerto ai partecipanti tipologie di cibo per tutti i gusti: dalla pizza alla carne, dai lievitati a burger di vario tipo. Non è mancata, inoltre una vasta offerta vegetariana, vegana e gluten free.
Nameless ha dimostrato, nel corso del tempo, di saper crescere costantemente, sia dal punto di vista dei numeri che della qualità dell’offerta. A parlare, in tal senso, è il pubblico: il 93% dei partecipanti all’edizione 2024, infatti aveva dichiarato di essere già intenzionato ad acquistare un ticket per l’edizione successiva; l’82% ha attribuito un voto “Alto” o “Molto alto” all’experience proposta lo scorso anno; la stessa valutazione è stata data ai servizi dal 77% del pubblico presente all’ultima edizione. In poco più di dieci anni l’evento è passato da 9.000 a 100.000 presenze (con un tasso di crescita media annua del 50,87%), molte delle quali provenienti da tutta Italia, Europa e America, confermandosi uno degli appuntamenti più attesi e apprezzati del panorama musicale a livello internazionale.
L’ultima volta alla Poncia non è stata dunque un commiato nostalgico, ma piuttosto una dichiarazione di intenti: Nameless cambia pelle, ma non anima. L’obiettivo resta sempre quello di fare di ogni edizione un passo avanti, in un equilibrio tra spettacolo, logistica, sicurezza e vivibilità. La chiusura del 2025 è un punto fermo che guarda avanti. Con i piedi nella terra di Annone, ma la testa già altrove.
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