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Sabato 18 Luglio 2009
NUBIFRAGIO A LECCO:
DANNI PER MILIONI
La situazione sta lentamente tornando alla normalità dopo ore di autentico terrore. Strade chiuse, ferrovia paralizzata, capannoni allagati. Vertice delle autorità
LECCO - E' pesantissimo il bilancio della disastrosa ondata di maltempo di venerdì 17. Basti dire che il sindaco di Lecco Antonella Faggi ha deciso di chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
Strade allagate e chiuse, ferrovia bloccata verso Sondrio, scantinati, garage e negozi allagati un po’ dovunque. E soprattutto il traffico paralizzato per parecchie ore, con i centralini dei vigili del fuoco, della polizia stradale, dei carabinieri, delle polizie locali e del 118 subissati da centinaia e centinaia di richieste di aiuto. I due violenti acquazzoni e la grandine che si sono abbattuti prima al mattino, tra le 7,30 e le 9, e poi nel pomeriggio, dopo le 15, hanno fatto cadere su Lecco e i paesi vicini oltre 148 millimetri di pioggia. Ed è stato un disastro, nel senso più letterale del termine.
La situazione, nella mattinata di sabato, sta lentamente tornando alla normalità: il tunnel dell'attraversamento è stato riaperto mentre continua ad essere chiusa la Lecco-Ballabio. Chiusa anche la strada di Morterone in Valsassina e traffico a rilento un po' ovunque a causa degli smottamenti.
Sul lungolago di Lecco, all'altezza dell'Orsa Maggiore e di Pradello, si è attenuato il fenomeno della cascata di acqua e fango del San Martino che ieri ha spaventato tutti. La circolazione, anche ferroviaria, sta riprendendo tra mille difficoltà.
E si fanno i conti dei danni. Sabato mattina alle 10 c'è stato un vertice con il prefetto Nicola Prete e il presidente della Provincia Daniele Nava. Ci sono molti danni anche all'economia: nella zona di Valmadrera, Bosisio Parini e Costa Masnaga decine di aziende sono state sommerse dalle acque.
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