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Mercoledì 30 Luglio 2008
Nuova Alitalia slitta all'autunno
Berlusconi: esuberi o si fallisce
Il piano per far nascere la "Nuova Alitalia" slitta all'autunno e la cordata d'imprenditori dovrebbe uscire allo scoperto solo a settembre: lo ha detto Berlusconi. Gli esuberi però potrebbero salire a 7 mila, con una parte dei dipendenti di AirOne che sarebbero di troppo nell'incorporazione
Una nuova Alitalia con un maggior peso nel mercato domestico, un rafforzamento di Malpensa sui voli internazionali e intercontinentali e, una volta rilanciata in forma piu' snella ma anche piu' robusta, l'arrivo di un partner estero. Sarebbe questo il piano "Fenice" di IntesaSanpaolo, che però ancora non esce.
E Berlusconi ha annunciato che l'annuncio della cordata con i nomi di chi partecipa slitta a settembre, mentre sarà possibile avere la "Nuova Alitalia" in autunno. Il premier al Tg5 ha rinnovato l'invito ai lavoratori a non opporsi: l'alternativa agli esuberi (5 mila ma potrebbero salire a 7 mila con un aparte dei dipendenti di AirOne che verrebbe incorporata) - ha detto - sarebbe il fallimento, quindi 20 mila licenziamenti.
PIANO FENICE Ancora pochi giorni e il piano "Fenice", che l'advisor Intesa Sanpaolo sta completando, sarà presentato all'azienda, probabilmente al cda dell'8 agosto, e quindi al governo a cui spetta il compito di decidere le modalità per accompagnare la gestione della bad company, che avrà in carico 5.000 esuberi e i debiti della compagnia.
La newco, che dovrebbe essere guidata da Rocco Sabelli, avrà una dotazione finanziaria di circa 800 milioni, e tra i soci vedrà la partecipazione di Benetton, Marcegaglia, Riva, Fossati, Ligresti e probabilmente Roberto Colaninno che se dovesse decidere di entrate vuole avere un ruolo adeguato nella governance rispetto alla sua esperienza industriale. Ma anche la banca d'affari Morgan Stanley, fondi di private equity come Clessidra ed Equinox e la stessa Intesa Sanpaolo.
Tuttavia sia Benetton che Morgan Stanley hanno per il momento preso le distanze: addirittura l'imprenditore di Ponzano Veneto , pur dichiarandosi disponibile, ha detto di non conoscere nulla del piano e neppure i numeri della situazione. E la Morgan per ora non ha ancora deciso, come ha precisato.
GLI STRUMENTI I margini quindi sono ancora da definire, soprattutto sugli strumenti da usare. Infatti c'è la possibilità del ricorso a una Marzano bis per portare l'Alitalia verso un commissariamento che però rischia di assomigliare molto a un fallimento, cosa che Berlusconi non vuole.
MALPENSA Infine il nodo Malpensa: il piano di Intesa prevede un aumento delle rotte internazionali, soprattutto quelle più appetibili verso la Cina, l'Estremo Oriente e gli Usa. Ma grazie all'integrazione con AirOne sullo scalo varesino tornerebbe Alitalia che riprenderrebbe un ruolo di rilievo sul mercato domestico.
PROTESTE E DUBBI Ma le preoccupazioni non mancano. A partire dai sindacati che mettono l'accento sul fatto che ora il governo dice sì ai sacrifici che però erano stati respinti quando furono proposti da AirFrance. Ma anche dell'opposizione che con Veltroni punta il dito contro chi ha fatto fallire proprio il progetto di salvataggio della compagnia d'oltralpe. Il presidente della Provincia di Milano, Penati, poi non vede chiari impegni per Malpensa.
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