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Domenica 05 Settembre 2010
Olginate: basta proroghe
alla fonderia San Martino
Nuova mobilitazione dei residenti nell'area attorno all'industria da anni al centro di polemiche per rumori e inquinamento. Gli abitanti scrivono alla Procura, chiedendo la linea dura dopo le molte concessioni fatte nella speranza di ottenere il pieno adeguamento degli impianti
L'ultima presa di posizione, con una lettera inviata alla Provincia di Lecco, all'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa), al prefetto, al comando provinciale di Carabinieri e alla Procura della Repubblica di Lecco, oltre che per conoscenza al sindaco Antonio Gilardi e alle organizzazione sindacali di categoria, è firmata a nome dei residenti della zona da Francesco Ceraudo, che si fa portavoce della insofferenza degli abitanti del circondario.
In questa occasione, l'attacco è deciso. «I reiterati comportamenti benevoli e quanto meno sconvenienti, considerata la storia comportamentale dilatoria della proprietà della “Fonderia San Martino” - scrive Ceraudo - ci lasciano, ancora una volta, pieni di rabbia e di dolore per le devastanti conseguenze che subiamo a causa dell'inquinamento», oltre che per la gestione della vicenda attuata dagli «istituti a difesa dei cittadini, della salute e dell'ambiente, previsti dalla legislazione vigente», ritenuta insoddisfacente. Negli anni, molte volte si è parlato dell'esigenza di garantire il posto di lavoro ai tanti dipendenti – anche olginatesi – della fonderia. Ma Ceraudo e gli altri residenti sono esasperati dalla situazione.
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