
( foto cardini)
Orrore, il capriolo
buttato nel lago
Due giorni sulla spiaggia, poi la polizia provinciale ha affondato la carcassa a 150 metri dalla riva
Sconcerto tra i bagnanti. Simonetti avvia un’indagine interna: «Assurdo, chi ha sbagliato deve pagare»
Oliveto
Orrore e proteste sul lago. Dopo due giorni d’attesa la polizia provinciale è intervenuta per spostare il capriolo morto rinvenuto sulla spiaggia “La Carà” di Vassena. Ma la soluzione scelta è stata davvero scioccante.
Gli agenti, arrivati sulla spiaggia mercoledì nel tardo pomeriggio, hanno legato dei sassi alle zampe alla carcassa dell’animale ormai in stato di decomposizione, lo hanno caricato su una barca per poi affondarla nel lago a 150 metri dalla riva. E per completare l’opera, visto che la carcassa del capriolo non andava a fondo, l’hanno colpita con altri sassi.
Il tutto sotto gli occhi dei bagnanti, con bambini che gridavano e adulti esterrefatti. Oltretutto l’animale è stato buttato in un punto del lago dove viene pompata acqua per alcuni comuni, tra cui quello di Civenna.
Inevitabili le segnalazioni al sindaco Bruno Polti, che ha contattato l’Amministrazione provinciale per avere chiarimenti. Certo, la tecnica di smaltimento è apparsa quanto meno strana, tanto che il presidente di villa Locatelli Stefano Simonetti, responsabile della polizia provinciale, ieri mattina ha aperto una verifica interna.
Si tratta di valutare eventuali negligenze da parte degli agenti, perché una cosa è raccogliere i resti di un animale morto e portarli al forno inceneritore, e tutt’altra questione è affondarli nel lago a poca distanza dalla riva.
«Dopo aver ricevuto segnalazioni, ho chiesto la documentazione del caso alla polizia provinciale, ora valuterò se ci sono state delle negligenze - spiega il presidente Simonetti - Dal primo rapporto emerge che l’animale era in via di decomposizione. Il regolamento parla di due modalità di smaltimento: portandolo al forno inceneritore, oppure in natura».
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