Perego, tanti «non ricordo»

Richiami per i testimoni impauriti

Ammonimenti più o meno duri del pm nei confronti di alcuni ex dipendenti

L’assunzione dei “geometri” Strangio e Nocera, Cua inquadrato come fattorino

Cassago Brianza

Tanti, forse troppi «non so, non ricordo». Date e circostanze che, in meno di cinque anni, sono come “evaporate” dalla memoria. Al punto da spingere il pubblico ministero Alessandra Cecchelli a usare il termine di «amnesia collettiva», un “resettaggio” complessivo dei ricordi che secondo uno dei giudici a latere, Gian Marco De Vincenzi, sarebbe quanto meno «curioso», come l’ha definito in aula.

È dovuta intervenire più volte, e con più testimoni, il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Milano ieri mattina nell’aula penale di Lecco dov’è in corso il processo per le società dei gruppi Perego e Oricchio.

Con ammonimenti più o meno decisi, richiamando le pene previste dal codice penale per i testimoni reticenti.

In calendario c’era l’audizione di alcuni ex dipendenti delle società brianzole fallite nel 2009: in tanti non hanno saputo precisare circostanze che, invece, avevano sottoscritto a verbale quando vennero interrogati dalla Guardia di finanza di Lecco piuttosto che dai carabinieri dei Ros di Milano.

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