
(Foto di Foto Gianatti)
Pignoramenti
e aste in aumento
Esecuzioni immobiliari e mobiliari sono cresciute del 65 e 66%. Ben 14 i fallimenti in un anno - D’Aietti: «La crisi morde anche in Valle ma le banche locali hanno giocato un ruolo positivo»
La crisi morde. E i segnali che giungono dal palazzo di giustizia costringono a una seria riflessione:le esecuzioni immobiliari segnano un +66% nell’ultimo anno e «anche quelle mobiliari registrano un enorme incremento: +65%». I fallimenti restano “contenuti”, «probabilmente perchè ha dimostrato tutta la sua efficacia la “rete” di protezione che in Valtellina funziona grazie al sistema bancario locale, e in parte anche le dimensioni contenute delle aziende hanno scongiurato il peggio».
A parlare e a snocciolare dati a dir poco preoccupanti è il presidente del Tribunale Gianfranco D’Aietti che ieri - in vista della giornata europea della giustizia civile (che si celebra il 25 ottobre, ndr) -ha convocato la stampa per fare il punto della situazione a Sondrio.
«L’incremento per le esecuzioni immobiliari (quindi relativi alla casa e alle proprietà, ndr) è da ascriversi alla grave crisi economica in corso e all’andamento del mercato immobiliare che negli ultimi anni ha manifestato una gravissima flessione nella propensione all’acquisto: ciò comporta un allungamento dei tempi di vendita con effettuazione di plurimi esperimenti d’asta e drastica riduzione dei prezzi di stima prima di giungere all’assegnazione. I fallimenti nell’ultimo periodo sono stati 14 (+75% rispetto a quelli del periodo precedente, che erano stati 8). L’indice dei procedimenti pendenti è rimasto sostanzialmente eguale, pur di fronte a un maggior numero di procedimenti nuovi iscritti. Sono invece aumentati notevolmente i concordati preventivi».
Insomma, che si tratti di case da mandare all’asta o di televisori da pignorare, la situazione è drammatica anche in Valle: la gente non ha i soldi per pagare i debiti e ai creditori non resta che aggredire il patrimonio. ma grave è pure lo stato in cui versa la giustizia civile. Certo, con i numeri che si ritrova il tribunale non è possibile fare miracoli, ma il cittadino lo deve sapere: i tempi da record sono ormai un lontano ricordo. Ora ci sono cause che giacciono da sei mesi almeno dimenticate a causa di spostamenti interni e di mancanza di magistrati. «Dal 2010 su 12 magistrati ordinari ne mancano ben 4 (il 33,3%) - afferma D’Aietti - con ripercussioni sulla funzionalità di quello che, negli anni precedenti, era uno dei tribunali con le migliori performance italiane. Su 6 magistrati onorari ne sono mancati 2 (anche qui il 33,3%). Per quanto riguarda il personale amministrativo, ad oggi si registrano sette vacanze su quarantuno posti in organico».
L’accorpamento con la sezione distaccata di Morbegno non ha fatto che peggiorare la situazione, visto che il carico di lavoro è aumentato di un quarto nel civile, ma con scarsissimi apporti in termini di risorse umane. «Nel settore civile si è passati da 2.800 fascicoli pendenti a 3.060, quindi l’aumento è del 10%, ma la soppressione della sezione morbegnese farà aumentare il lavoro praticamente di un quarto. L’unico dato positivo - tiene a dire D’Aietti - è che da marzo prossimo raddoppieremo il numero dei magistrati e il settore civile avrà una pianta organica completa». Nel frattempo i ritardi sono garantiti e nemmeno dalla “mediazione” ci si deve aspettare una mano. Non saranno infatti più del 5% del totale delle cause quelle che potranno essere dirottate (con successo) in Camera di Commercio.
Che fare allora? Il presidente del Tribunale si affida all’informatizzazione per guadagnare tempo e alleggerire il lavoro dei suoi uffici. «Già da ora i provvedimenti vengono notificati in via telematica agli avvocati, abbiamo intenzione di mettere on line - tra pochi mesi - anche il deposito dei provvedimenti giudiziari e quello degli atti degli avvocati, ma qui ci vorrà ancora parecchio tempo. Non siamo attrezzati».
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