Ponte di Paderno patrimonio Unesco

C’è la firma, ora l’iter per la nomination

Firmato il protocollo di intesa che permette di essere inseriti nell’elenco dei siti

Parte il lavoro per preparare il dossier: «Coinvolgiamo Rfi che sta per spendere 20 milioni»

Paderno

E’ una duplice scommessa sul futuro, sia per l’impegno che richiederà, sia per quello che potrebbe portare

Il Comune di Paderno ha appena sottoscritto il “memorandum of understanding” di richiesta transnazionale di inserimento   di 5 grandi ponti ad arco del diciannovesimo secolo nella lista dei Siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Il sindaco Renzo Rotta ha firmato il protocollo di intesa che è «solo l’avvio di un lungo percorso» per il San Michele. «Per essere inseriti nell’elenco dei siti Unesco serve un lungo lavoro per preparare il dossier, dai disegni originali alla storia, da come ha influenzato la cultura all’ambiente, dalla rassegna stampa a quali eventi si pensa di organizzare per pubblicizzare l’inserimento. Abbiamo firmato il documento come municipalità assieme a Calusco d’Adda, e facciamo 4 mila e 8 mila abitanti, quando per gli altri quattro si parla di territori con popolazioni fino a 650 mila abitanti. Da soli non so se potremo farcela, ma ci proviamo». Prima cosa in programma, coinvolgere ovviamente Rfi, Rete ferroviaria italiana, che del ponte è proprietaria e che «sta per spendere 20 milioni di euro per la ristrutturazione. A questi vanno aggiunti i fondi della Regione Lombardia, 1 milione e 600 mila euro per la sede stradale. Potrebbe essere l’occasione per far conoscere questi investimenti anche al di fuori della nostra zona».

Paderno pensa alla costituzione di un comitato ad hoc in cui potrebbero entrare varie personalità per promuovere questa iniziativa, nata in Germania, per il ponte di Mungsten, il viadotto Garabit in Francia, i due ponti Maria Pia e Dom Luis I in Portogallo.

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