Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 01 Gennaio 2020
Provinciale colabrodo e danni alle auto
«Buche evidenti, ma non si interviene»
La denuncia. Asfalto in pessime condizioni e pericoloso anche sulle strade secondarie. Un automobilista: «Tra Caiolo e Colorina sono finito in una fossa. Mi costerà 740 euro».
Era meglio fare interventi più articolati e preventivi prima che arrivasse il freddo. In provincia di Sondrio da dopo Natale sulle strade, sia sulla ex statale 38, nel tratto ormai un po’ più trascurato dei paesi, da Piantedo fino a Cosio Valtellino, sia sulle arterie provinciali, si viaggia tra decine e decine di rattoppi che colmano grandi buche.
La pioggia e il caldo fuori stagione hanno in certi tratti segnato profondamente il selciato. Ma i problemi, a quanto sembra, gli automobilisti li hanno incontrati in modo maggiore nella settimana prima di Natale, quando diverse sezioni di manto sulle carreggiate apparivano pericolose con buche fonde e strette, sorta di trappole costose per pneumatici e cerchioni, minacce per ciclisti e motociclisti. Se ne è parlato, la polizia stradale aveva segnalato il problema nell’immediata vigilia, il 22 e 23 dicembre. E anche un nostro lettore, un professionista della Bassa Valle, si è “aggrappato” ai telefoni della redazione per rendere pubblico un esposto e reclami che ha tra l’altro ha presentato anche negli uffici tecnici dell’ente Provincia.
«La vigilia di Natale – ha spiegato – mi ha “consegnato” un regalo da 740 euro che mi sarei risparmiato volentieri. Era domenica 22 dicembre, stavo scendendo in direzione Morbegno e all’altezza di Albosaggia ho trovato una coda infinita. A quel punto ho pensato di deviare sulla pedemontana e da Albosaggia ho proseguito in direzione di Caiolo. All’altezza dell’aeroporto ho avuto problemi, l’asfalto era davvero deterioratissimo. Sono i camion di grande tonnellaggio che transitano in quel tratto a segnare così pesantemente l’asfalto. Ma la mia auto ragiona sulla base dei propri requisiti, ho un Suv 3800 Peugeot, una macchina che non si spaventa facilmente. Ma a Caiolo ho avvertito la prima botta. Mi sono diretto verso Colorina ad andatura più che accorta e sono finito con le ruote dentro una specie di botola, un tombino infossato. E lì ho preso il colpo definitivo. Ho fatto il ponte avanzando con il tubeless sul cerchione poi mi sono fermato a constatare i danni. C’era una ruota sventrata, una compromessa. Sono tornato sul posto, in seguito, ci sono copricerchi, segni di danni e il “tombino” di via provinciale ho scoperto che ha già una certa fama. Mi domando cosa si debba aspettare per sanare certe situazioni».
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